Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Ma non hanno nulla da fare

Ma non hanno nulla da fare

Condividi quest'articolo su -->

Ormai è opinione comune che in Parlamento ci si occupi di cose d?importanza vitale per il paese, ovvero cibo per cani e banane per esseri umani. Queste ultime sono molto in voga in questo periodo, tanto da sembrare una caccia al tesoro. Ormai, dalla profonda Africa, menti eccelse hanno deciso che una delle Nazioni più antiche del mondo, dove sono presenti il 70% dei beni culturali del pianeta, ha bisogno delle sparate di una signora che loda le tradizioni poligamiche della sua famiglia, che si permetta di educarci e correggerci nei comportamenti. Costei è nata Kashetu Kyenge, a Kambove, nella provincia congolese del Katanga da una famiglia benestante e numerosa di etnia Bakumba (il padre funzionario statale, era capo villaggio e aveva quattro mogli e 39 figli), questo dovrebbe far riflettere, viene in Italia. Nel suo paese correvoce non l’abbiano ammessa a studiare medicina, ma  grazie all’interessamento di un Vescovo che le fa avere una borsa di studio, qui trova spazio, (bisognerà rivedere l?otto per mille?), è ora il ministro sinistroide che  vuole renderci più civili. Noi che ci culliamo (rispetto alle tribalità africane di cui vi abbiamo più volte dato contezza) nella civiltà, dovremo imparare la civiltà stessa dalla ministra.

A prescindere dal fatto che soprannomi di politici, tipo squalo, coccodrillo con la coppola, coniglio mannaro e topo non hanno mai fatto innalzare al cielo proteste di nessun tipo, non si capisce perché lei dovrebbe essere speciale e si debbano sollevare mani in cori di retoriche difese d?ufficio. Rientrate nei ranghi, popolo di lavoratori. Soprattutto lavoratrici, pronte in una solidarietà che si trasforma in odio alla prima occasione. Siamo animali, ricordatelo ma la satira  non ha colore. Hanno colore invece i soldi che a man bassa spendiamo per questa invasione che chiamano di migranti. Qualcuno la chiamerebbe di occupatori.

L?Italia è la nazione dove lo zoppo è definito claudicante, il cieco non vedente ed il buonismo di sinistra si è lavato la coscienza. In questi tempi di crisi, provare la disperazione di quegli operai che hanno perso il lavoro, o che restano a casa perché un magistrato li costringe a restarci, ci rende umani. Scusate se non ci preoccupiamo delle condizioni dei migranti, o meglio, clandestini come dovremmo chiamarli stante la loro giuridica condizione. A cagione del solito buonismo cercano di indorare la pillola straparlando di donne e bambini, e mettendo in mezzo il solito pietismo, che tanto bene si attacca altresì al problema Rom. Noi abbiamo di cosa preoccuparci: delle nostre donne e dei nostri bambini cui sono sottratti quei soldi che potrebbero farli stare meglio.

Achille Altimari

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …