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Anche il Papa ci dà ragione

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E? ormai da tempo che scriviamo che in periodo di crisi, così violenta poi, al cittadino si deve dire la cruda verità. Si deve dire che la rovina di questa Nazione è stata una politica scellerata fatta di consociativismo e assistenzialismo spinto a un livello intollerabile. La PA è carica di vagabondi che pesano, non solo sullo stato, ma sui colleghi che seriamente lavorano: assenteisti e para assenteisti come gli utilizzatori di permessi sindacali a nostre spese.

Abbiamo il Senato, la Camera, il Consiglio Regionale, quello Provinciale, quello Comunale, quello di Quartiere. Un giorno scrivemmo, anni fa, ci aspettiamo il consiglio di Condominio, Pianerottolo e il Comitato Casalingo. C?è mancato poco. In sintesi, una Nazione di rappresentanti rappresentati da essi stessi. Ed io pago, diceva il Principe De Curtis, in arte Totò. In tutti questi rappresentanti di se stessi emergevano in abbondanza gli scienziati, gli spreconi o meglio gli sperperatori autorizzati. Dopo il terremoto dell?Irpinia un sindaco pretese dalla Cariplo, se non erriamo, una palestra o piscina: il tutto per il diletto dei pochi abitanti del posto. Folle. Abbiamo sempre criticato i “buonisti”, li abbiamo definiti cretinismi: è inutile alimentare false speranze, attese impossibili. Diciamo la verità, non è più possibile mantenere una PA così grande ed invadente, non si possono spacchettare le classi per dare maggiori cattedre, inventarsi facoltà dal titolo impossibile, una su tutte, a Pisa, Scienza Della Pace… e cosa farà un laureato in tale prestigiosa facoltà?Passeggerà. Si dirà poi I laureati abbondano sulle strade, certo, con simili facoltà possono aspirare a presidente del Monte Dei Paschi o di qualche consociata e basta.

Una Nazione è come un?azienda, ha entrate e uscite: le entrate sono le tasse, le uscite le spese. Se le entrate diminuiscono, perché le aziende chiudono o delocalizzano anche per la follia di chi governa, come si farà a pagare gli stipendi? Se il lavoratore dell?impresa è licenziato, e quello Pubblico protetto, è equità sociale? Mi sembra più Equitalia, che di equo ha solo il nome, ma d?immenso ha la prepotenza. Un lavoratore usufruisce di un sussidio di disoccupazione, bene, ma se si presenta un?opportunità qualsiasi, quel lavoratore deve accettarla, pena la decadenza del sussidio. Non ci sono titoli che valgono durante una crisi così violenta: ci deve essere solo volontà di svolgere qualsiasi lavoro, per il proprio sostentamento e per cercare di aiutare la Nazione. Non servono avvocati ma matematici, non scienziati politici, ma fisici, non farmacisti, ma chimici. Basta col “titolo di studio”, sì alle specialità. Che si creino centri d?indirizzo seri agli studi dei ragazzi, non posti dove chi vive distante dalla realtà dispensa folli consigli.

Il Papa ha scomunicato il politically correct, noi siamo politicamente scorretti: dichiariamo la verità, e ancora non tutta.

Achille Altimari

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Di Redazione Elzeviro.eu

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