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Pif e Saviano guidano l’opposizione: la sinistra è messa male

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A intervalli irregolari si destano alcune figure nel panorama dell’opposizione politica italiana, tra queste spiccano Roberto Saviano e Pif (pseudonimo della iena Pierfrancesco Diliberto).

Il fatto che nei momenti di maggior dibattito politico e culturale italiano queste siano alcune delle voci ritenute più “autorevoli” e più sponsorizzate dalla cosiddetta sinistra dimostra come il paesaggio intellettuale di tale parte politica sia sempre più assimilabile ad un deserto dei tartari.

Saviano, martire di un processo per diffamazione

Partiamo dallo scrittore napoletano. Roberto Saviano ha infatti recentemente pubblicato un video in cui attacca per l’ennesima volta il Ministro degli Interni Matteo Salvini. Con il solito tono contrito e melodrammatico Saviano annuncia al pubblico che subirà un processo intentatogli dallo stesso vice premier. Lo scrittore napoletano mette sullo stesso piano, in maniera discutibile, il processo cui dovrà far fronte e il processo cui invece si è sottratto il vicepremier. Si tratta invero di due situazioni antitetiche.

Saviano andrà incontro ad un semplice processo per diffamazione, uno dei motivi più diffusi per cui si è chiamati di fronte ad un giudice in Italia. Chiamare una persona ripetutamente in pubblico “Ministro della Malavita”, “buffone” e “legato alla mafia” comporta delle conseguenze, anche se la stessa non rappresentasse una carica pubblica. Più che con Salvini, Saviano dovrebbe prendersela con se stesso.

(Il video di Saviano rilanciato da Repubblica)

Pif definisce Salvini “BIMBOMINKIA”

Tra gli altri personaggi offerti dalla sinistra come opposizione al Governo gialloverde troviamo Pif. L’ex iena è infatti intervenuto nel dibattito intorno all’episodio de pullman sequestrato nella periferia di Milano.

Abbiamo un ministro dell’interno che fa il bullo con un ragazzo di 13 anni. Definirlo “ministro della mala vita”forse va al di là delle sue capacità. È semplicemente un BIMBOMINKIA.

Con quest’accusa (offesa) Pif si riferisce all’intervista in cui un giornalista riferisce a Salvini che Rami, il ragazzo protagonista della vicenda del bus sequestrato, ha chiesto l’introduzione dello ius soli.

Molti giornali hanno attribuito a Salvini la seguente risposta:

Vuole lo ius soli? Si faccia eleggere in Parlamento e cambi la legge”,

In realtà il vicepremier si è così espresso

Questa (l’introduzione dello ius soli) è una scelta che potrà fare quando verrà eletto parlamentare, però intanto la legge sulla cittadinanza va bene così com’è.

Più che di una dichiarazione da “bullo” si tratta di una semplice constatazione dei fatti, anche perché l’attuale esecutivo non ha mai messo in discussione l’ordinamento giuridico vigente relativo all’acquisizione della cittadinanza. I contenuti offerti dall’opposizione restano dunque sterili e il Governo non può che ringraziare in vista delle elezioni europee.

(In video, la vera dichiarazione di Salvini su Rami)

 

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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