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I migranti diventano pirati: dirottato un mercantile verso l’Italia

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La situazione migranti nel Mar Mediterraneo sta di nuovo peggiorando. Si avvicina l’estate e si avvicinano importanti elezioni.

Due fattori che messi assieme creano i presupposti per un notevole incremento dei flussi migratori per i prossimi mesi.

Il ricatto dei migranti nel Mediterraneo

L’ultimo episodio aveva visto protagonista la nave Mare Jonio e la sua discutibile scelta di puntare direttamente verso l’Italia, senza prendere in considerazione i sicuri e più vicini porti di Tunisia e Malta. Al netto dei proclami dell’esecutivo gialloverde, sembra dunque che l’Italia sia ancora facilmente vittima delle strategie (ricatti?) di organizzazioni private che operano nel Mar Mediterraneo.

A confermare l’impotenza del Governo Conte ci ha pensato l’ultimo episodio avvenuto nella notte. Il mercantile “El Hiblu 1” aveva infatti soccorso 108 migranti che erano naufragati nell’area sar libica. La nave aveva così deciso, seguendo la legge, di puntare dritto verso le coste della Libia per riconsegnare i migranti da dove erano venuti. Peccato che le 108 persone soccorse si siano messe contro l’equipaggio della nave, in pratica sequestrandola. Il mercantile è ora diretto verso nord e, come avviene di consueto, oltrepasserà le acque maltesi senza che la Valletta si adoperi nell’ostacolare la corsa verso l’Italia.

Salvini chiude i porti, ma non basta

Il vicepremier Matteo Salvini ha già dichiarato che

“In Italia sicuramente non entrano, non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare. Sappiano che l’Italia la vedranno con il cannocchiale”

Nel frattempo però l’Italia continua a essere facilmente vulnerabile a questo tipo di situazioni e, non avendo ancora trovato una procedura condivisa con altri Stati europei, ogni episodio viene seguito da lunghe trattative, più o meno riuscite, sulla ricollocazione dei migranti. Il Governo si arrabatta come può, ma una strategia di lungo periodo per la migrazione è lungi dall’essere trovata.

 

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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