L’obiettivo della stabilità dei prezzi, cioè di un’inflazione perennemente bassa, è quello che ha forgiato l’intera architettura unionista della UE.
Autore: Gilberto Trombetta
Se tecnicamente la spiegazione risiede nella volontà di imporre un modello deflattivo (quello tedesco) che puntasse tutto sulle esportazioni a scapito del mercato interno (cioè della dignità del lavoro e dei salari), culturalmente la storia è diversa. E nasce da un gigantesco errore di fondo che la Germania e i suoi abitanti hanno commesso nell’analizzare la parte più buia della loro storia e, conseguentemente, le sue cause.
In uno studio recentemente pubblicato, infatti, viene fuori come la maggior parte dei tedeschi imputino all’iperinflazione della Repubblica di Weimar l’ascesa di Hitler e del partito nazista. Le cose, come spesso capita, non stanno però così.
Sono stati infatti i seguenti anni di violenta austerità,
che hanno portato a una disoccupazione mostruosa e a un fortissimo crollo dei salari, ad aver regalato sempre maggiore consensi al partito nazista. Che è poi esattamente quello che stiamo replicando con l’insensato modello imposto agli Stati membri da Unione Europea ed euro.
Non servono né censura né inutili commissioni contro l’odio. Serve uno Stato che torni ad essere tale e che rimetta quindi al centro lavoro, salari e dignità della persona. Serve insomma uno Stato che riconsegni la sovranità a coloro cui appartiene secondo l’articolo 1 della nostra Costituzione: al popolo. Con buona pace dei liberisti, che tentano invano di individuare il problema in chi questa battaglia cerca ogni giorno di portarla avanti. La lotta per la riconquista della sovranità. Cioè la lotta del sovranismo e dei sovranisti.
Revisione ed impostazione grafica: Lorenzo Franzoni
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