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La dissennatezza del 5 Stelle torinese e un sistema ormai distruttivo

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“Evitare attività fisica e prolungata all’aperto e, in particolare per anziani, bambini e soggetti con patologie cardiorespiratorie, rimanere il più possibile in ambienti chiusi, evitando anche di aprire porte e finestre”. Questo il comunicato diramato dal Comune di Torino lo scorso 18 ottobre 2017 in risposta all’emergenza smog ravvisata nel capoluogo sabaudo. La concentrazione delle polveri sottili è infatti volata a 114 mcg/mc (microgrammi per metrocubo), rispetto al limite di 50. Più del doppio dunque.

Il Comune di Torino, il cui potere decisionale è attualmente espresso da una giunta a 5 Stelle, ha deciso di vietare il traffico di automobili fino ad Euro 5 per la città dalle 8 fino alle 19. Il blocco e l’allarme sono rientrati poi nella giornata di domenica, quando un forte vento ha spazzato via nella giornata buona parte dello smog accumulatosi. La vicenda è dunque stata accantonata con la stessa velocità con cui era entrata nelle prime pagine dei giornali. Eppure poca riflessione ha scosso gli animi dei decisori politici nonché le penne dei giornalisti in seguito ad un simile, agghiacciante, episodio.

Riflessione che invece si ritiene essere doverosa almeno su queste pagine. Paradossale è infatti notare come nemmeno nel più brutale dei regimi totalitari della storia moderna sia mai stato apposto divieto assoluto ad una delle libertà fondamentali, quella di circolazione. Il 5Stelle a Torino, non solo per sua colpa (come analizzeremo più avanti), ha dunque fatto più di quanto Hitler, Stalin o Tito abbiano mai sperato. Paradossale è poi osservare come in un periodo storico in cui si rivendicano a gran voce le conquiste della democrazia rispetto a sistemi politici del passato, è invece nella stessa democrazia che i cittadini patiscono gli abusi  più disumani. Perché se un regime totalitario moderno può arrivare a minacciare singoli individui, o al limite gruppi, in questo caso viene minacciata tutta la comunità cittadina, senza distinzioni sociali.

Uno dei peggiori traguardi raggiunti nella storia dell’uomo, questo dell’inquinamento atmosferico, ottenuto grazie a uno specifico sistema economico legittimato da una determinata sovrastruttura politica. Paradossale è che il Movimento 5Stelle, nato come corrente anti sistema, sia oggi primo strumento e complice di tutte le storture sistemiche che si era promesso di combattere. Inutile girarci intorno, il sistema economico contemporaneo occidentale, libero mercato globalizzato, non è sostenibile. Si basa esso su un modello di crescita infinita, che, a dirla alla Massimo Fini, esiste in matematica, ma non in natura. Questa vorticosa interconnessione mondiale dove le merci vengono ovviamente prima degli uomini, e quindi anche della loro salute, è moralmente legittimata da un sistema politico, auto proclamatosi come migliore di tutti. In realtà fu un politico inglese ubriacone e “leggermente” sovrappeso a sancirne la supremazia con una frase che vuol dire tutto e niente “la democrazia è il peggiore sistema, fatta eccezione di tutti gli altri”. Una dichiarazione pronunciata probabilmente in un momento di confusione alcolica, ma purtroppo ripresa beelantemente come dogma.

La democrazia parlamentare rappresentativa, come la conosciamo noi, è perfettamente funzionale al sistema paranoico disumano prima descritto. Il gioco di alternanza di potere dettato dalle elezioni, invece che garantire pluralismo, favorisce il bieco interesse personale sul breve periodo a discapito di una strategia di lungo termine. L’esempio torinese è emblematico. In un sistema non malato, la risoluzione dell’inquinamento passerebbe attraverso un ripensamento totale dello spazio urbano. Costruzione di nuove linee di metropolitana, rafforzamento e riduzione dei costi del sistema di trasporto pubblico, nonché costruzione di nuove piste ciclabili, dovrebbero essere i primi logici passi verso un risanamento dell’aria. E invece. Un blocco sul traffico di 48 ore. Multe che fioccano per automobilisti distratti e soldi che entrano a valanga nelle casse del Comune pentastellato. Due giorni di multe, questo è il rimedio del Movimento fondato da Beppe Grillo. Peccato. Il Movimento aveva inizialmente dato voce a correnti intelligenti su come decrescere in maniera cosciente e ragionata. Invece oggi si decide di passare da una decrescita felice ad una crescita demente.

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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