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Gentiloni e il guinzaglio corto: l’Italia dice addio alla flessibilità

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La ricompensa si chiama Gentiloni ma le regole non si toccano: secchiate d’acqua gelata sugli euroingenui.

Gentiloni e il neo ministro dell’economia e delle finanze Gualtieri non rappresentano, come in queste ore molti si illudono, il segnale di un via libera a sforare gli obiettivi di deficit imposti dal Patto di Stabilità, o addirittura un’apertura a ridiscutere le regole, ma al contrario l’assicurazione per l’Ue che l’Italia li rispetterà.

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Conosce molto bene le regole, sa cosa ci aspettiamo dall’Italia

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Gentiloni è un ex premier con molta esperienza, conosce la materia e noi siamo europei prima di essere della nostra nazionalità in Commissione europea. Poi, Dombrovskis è vicepresidente e lavorerà fianco a fianco con Gentiloni. Inoltre il nuovo ministro dell’economia italiano Roberto Gualtieri viene dal Parlamento europeo, dunque conosce perfettamente il patto di stabilità e sa esattamente quali sono le regole che abbiamo stabilito in Europa. Gualtieri sa cosa ci aspettiamo nella prossima legge di stabilità.

Il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis

La spunta Von der Leyen

controbilanciando la nomina di Gentiloni con il ruolo ‘forte’ del falco lettone Valdis Dombrovskis, che resta vicepresidente con delega economica. E oggi la nuova presidente si tiene, non si sbilancia quando le si chiede della revisione delle regole. Anzi: frena.

Abbiamo un patto di stabilità e crescita che è stato sviluppato con un largo consenso – ci risponde – Le regole sono chiare, i limiti sono chiari e la flessibilità è chiara. All’ interno di queste regole affronteremo le diverse opzioni e i diversi problemi.

Grazie alla “combinazione” tra Roberto Gualtieri, Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis vedremo i prossimi passi.

 

Articolo tratto dal blog di Maurizio Blondet, su gentile concessione dell'autore
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