Quando è stata “eletta” a fare la presidente della Commissione UE, la signora Ursula von der Leyen era, e da mesi, sotto indagine di una commissione del Bundestag perché, da ministra della Difesa, avrebbe aggiudicato “contratti del valore di milioni sono eludendo la legge sugli appalti pubblici”, con una tendenza a ciò che i media chiamano “nepotismo”.
di Maurizio Blondet
Ora, lo scandalo s’ingrossa: la commissione del Bundestag ha scoperto che uno dei cellulari di servizio che madame usava quando era a capo della Difesa, è stato cancellato da tutti i dati dal ministero della Difesa, ovviamene “per ragioni di sicurezza”. Era uno smartphone di cui la Commissione d’indagine aveva chiesto di poterne disporre come prova “fin da febbraio”(!) perché, come ha spiegato Alex Mueller, membro della commissione e parlamentare FDP:
Non siamo riusciti a trovare documenti ufficiali o altri documenti che rivelassero il motivo per cui il ministero ha assunto consulenti esterni … quindi il presupposto è che molto è successo con messaggi di testo, ha detto Müller. Da febbraio, abbiamo insistito sul fatto che il suo telefono dovrebbe essere esaminato come parte dell’indagine, e per mesi ci è stato detto [dal ministero] che stanno ancora cercando il telefono e non riescono a trovarlo.
Adesso risulta che è stato cancellato dei dati.
I rappresentanti dell’opposizione sono indignati. Il portavoce dei Verdi per la sicurezza e difesa, Tobias Lindner, ha parlato in un’intervista dell’ARD della “distruzione dei file digitali”. Ha invitato il ministro nuovo della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer (CDU) ad agire sui responsabili e ad attirare conseguenze sul personale. Il politico verde Tobias Lindner ha parlato di uno “scandalo tangibile”. Si deve presumere che “i funzionari hanno distrutto prove”, ha detto ai giornali Funke. “Tale comportamento può avere rilevanza penale”.
Non è chiaro se il comitato convocherà come testimone l’attuale capo della Commissione europea von der Leyen,
Cosa del tutto improbabile, perché nella sua nuova carica di Kommissario Kapo della UE, è coperta da totale immunità.
Anzi, a questo punto si può sospettare
che la Ursula sia stata “eletta” alla suprema posizione burocratica, per meglio dire, indicata dalla grande amica Kasner, e votata pedissequamente dagli euro-parlamentari, proprio per sottrarla a guai giudiziari. Un sospetto che aleggia attorno alla “elezione” in Europa anche del “nostro” Gentiloni, che avrebbe bisogno di riparo immunitario contro l’indagine americana sulla parte che i servizi italiani hanno avuto nello spygate (il caso Mifsud-Occhionero) per costruire false prove contro Trump. Ipotesi da cui mi dissocio energicamente perché io non ho l’immunità.
Già al momento della “elezione” di Ursula s’erano levate voci (dalla Germania) di notevole scontento: è una nullità, non è rappresentativa di nulla, la sua selezione è antidemocratica. Nel frattempo, i media si profondevano in lodi ed elogi sulla bella e limpida figura della Ursula: madre di sette figli, tutta casa e chiesa. La narrativa la cui fonte era l’ufficio stampa UE.
Certo, noi italiani dobbiamo solo tacere,visto che ormai si fanno retate intere di bande di complici di Stato: parlamentari, sindaci, colonnelli dei CC, complici della ‘ndrangheta. Il che dovrebbe porre qualche domanda di fondo. Sarà per un’altra volta: devo fare gli acquisti per Natale.
Abbiamo solo avvisato: lo scandalo Von der Leyen è agli inizi. Vediamo come verrà soffocato, dopo aver avuto come commissario-capo il direttore del paradiso fiscale europeo, e imbarazzante ubriacone, senza che non si muovesse foglia.
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