Le recenti parole di Xi Jinping rappresentano una cesura rispetto a categorizzazioni dicotomiche tipiche del ‘900. E’ ancora opportuno incoronare la Cina quale unica alternativa alla globalizzazione selvaggia e ai dogmi del liberismo economico?
di Antonio Di Siena
In pratica il presidente del più grande paese socialista del mondo ha invocato una svolta ancora più globalista e liberoscambista dell’attuale modello dominante. E il fatto che questa proposta giunga dal più mastodontico produttore ed esportatore su scala globale – e a pochissimi giorni dall’insediamento della presidenza Biden – non può certamente essere una coincidenza.
Morale. Chi pensa di uscire dalla trappola guardando a Oriente, forse, dovrebbe sforzarsi di comprendere un po’ più a fondo la direzione che è stata intrapresa. Magari abbandonando le lenti deformanti costruite con vecchi schemi novecenteschi ormai superati dalla storia e soprattutto dagli eventi contingenti. Diversamente non se ne esce.