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Guy V. scopre il vero volto dell’Europa: «sei un burattino» al Premier Conte

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Guy Verhofstadt confonde il ruolo democratico del Presidente del Consiglio, persona individuata come compromesso per la maggioranza espressa dalle urne democratiche, con un’arrogante accusa – che se anche fosse vera – risulta arrogante e irrispettosa, e certamente non spetta a lui.

La Repubblica, giornale che solidarizza con la Francia (non con i francesi) schierandosi con Macron ad ogni pié sospinto, è oggi letta vieppiù da pseudointellettuali come il magnifico rettore dell’Università di Torinoche fa politica, appendendo la bandiera francese sul palazzo del rettorato. Ieri il suo titolo in prima è stato di una beceraggine assurda: secondo il foglio fondato da Scalfari, infatti, il Parlamento Europeo dà del burattino a Conte.

In realtà soltanto un 8% del Parlamento, quell’ALDE (PSEUDO liberali) a cui fa riferimento il belga Guy Verhofstadt, può identificarsi con questo discorso del parlamentare belga, che ha voluto tenere in italiano, forse certificando la vicinanza culturale e d’origine tra il suo paese ed il nostro, ma in realtà sputando parole al veleno.

Mi fa male vedere la degenerazione politica dell’Italia che non è iniziata ieri ma venti anni fa, l’Italia è passata da paese fondatore a fanalino di coda dell’Unione. Tutto è cominciato non con Conte ma con il malgoverno sotto Berlusconi. Il malgoverno è peggiorato sotto il vostro governo, sotto Salvini e Di Maio, i veri capi di questo governo.

Perfino uno dei giornalisti più scettici nei confronti dell’Esecutivo, Enrico Mentana, ha criticato l’uscita infelice del belga.

Tajani richiama all’ordine Verhofstadt.

All’intervento di Guy Verhofstadt il presidente del Parlamento Tajani, di Forza Italia, ha ricordato – cercando di smorzare i toni – che il discorso era sull’Europa, e non un discorso politico sulle sorti del paese Italia. Verhofstadt si è anche dilettato nel dipingere come grandi personaggi il comunista Spinelli, e il comunista Napolitano, oltreché la sua “buona amica Emma Bonino”.

Questo modo di fare politica nelle sedi non opportune, con un italiano per carità molto buono ma infarcito di francesismi e non certo specchio dell’amicizia italo-belga, ha francamente lasciato perplessi i parlamentari per la sua stessa veemenza. Un coro di dissenso si è levato quando Verhofstadt ha tessuto le lodi di Napolitano definendolo un grande uomo ed un grande europeo.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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