“A tutte le donne, soprattutto alle ragazze che hanno posto la loro fiducia in questa campagna, voglio dire che nulla mi ha reso più orgogliosa di essere il vostro campione. So che non abbiamo ancora rotto quel tetto di cristallo, ma spero che un giorno accadrà e che questo succeda prima di quanto oggi riteniamo possibile”
H. Clinton
Hillary Clinton ha perso. Suona brutale ma non esiste un termine più gentile per descrivere la sua sconfitta elettorale.
Durante il suo discorso, tenutosi dopo diverse ore dai risultati definitivi che incoranavano Donal Trump 45mo Presidente degli Stati Uniti, era visibilmente emozionata e amareggiata e rammaricata per non essere riuscita a vincere il finale di partita.
Se ne sono scritte molte in queste ultime ore e molte, chi scrive ora, ne ha lette sulla disfatta della Sig.ra Rodham: la sua scarsa simpatia (come se un candidato alla Casa Bianca debba essere simpatico per governare la prima potenza mondiale), le sue alleanze “troppo strette” con l’establishment di Washington, il traffico di email “illecite” su cui anche l’FBI ha indagato, la sua brama di potere che sembra l’abbia portata a calpestare tutto e tutti.
Ciò che più ha stupito è che Hillary non abbia raccolto i voti femminili, lei, la mamma, la nonna, la Senatrice, il Governatore, il Segretario di Stato; lei, che nei primi anni della sua carriera legale si fece portavoce dei più deboli, delle donne, degli indifesi.
Le donne americane non le hanno perdonato di essersi tenuta Bill, il marito fedifrago, non certo per amore ma solo per interesse perché già all’epoca dell” Affaire Lewinski” Hillary sognava la Casa Bianca e Bill era la strada per raggiugerla.
C’è chi gioisce per la sconfitta della “guerrafondaia” Hillary, chi sostiene che se la sia cercata.
Indubbiamente il binomio Trump/Clinton non é stato il migliore della storia a stelle e strisce ma non c’è da gioire del risultato.
La sconfitta di Hillary non è la sconfitta del candidato democratico, non è la sconfitta dei poteri forti, non è la sconfitta della cricca di Obama.
La sconfitta di Hillary è la sconfitta di tutte le Donne che studiano, lavorano, si dividono tra famiglia e carriera, che orgogliose sfidano il tempo che corre sul timer della vita, che lottano per la loro dignità, per la loro parità, perché possano essere in prima pagina ogni giorno.
Purtroppo, l’America ed il mondo intero hanno perso la più grande opportunità che la storia abbia fornito: eleggere una Donna come Presidente degli Stati Uniti, lasciare che guidasse le sorti del pianeta, esaudire il sogno di emancipazione globale.
La sconfitta di Hillary è la sconfitta di tutte noi.
God bless America!