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Isis scatenato: dopo Istanbul e Dacca colpita Baghdad

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Sarebbero almeno 200 le vittime di due nuovi attentati terroristici a Baghdad. L’Isis ha rivendicato la paternità sul web.

L’Isis è come quegli animali feriti che invece di crollare diventano ancora più pericolosi e disposti a tutto. Dopo i morti all’aeroporto Ataturk in Turchia e quelli di Dacca in cui sono morti anche 9 nostri connazionali, è toccato ora alla capitale dell’Iraq. Quello avvenuto sabato sera davanti ad un centro commerciale nel quartiere sciita di Karada, è l’attentato più sanguinoso dal 2007.

Il bilancio ancora provvisorio parla di almeno 200 morti di cui purtroppo 25 bambini. Il commando terrorista avrebbe fatto esplodere proprio davanti all’uscita di un grande centro commerciale un camion carico di esplosivo. La strage sarebbe avvenuta poco dopo la mezzanotte quando il centro era pieno di folla accorsa per la pausa notturna del Ramadan. Un attentato evidentemente studiato a tavolino e che nelle intenzioni degli omicidi doveva provocare una vera e propria strage così come è avvenuto.

Oltre ai 200 morti si contano anche centinaia di feriti dei quali alcuni molto gravi. Nella stessa serata c’è stato un altro attentato nella zona nord di Baghdad con un’altra esplosione nella quale sarebbero morte altre persone il cui numero risulterebbe ancora imprecisato: dalle prime stime si è parlato di 6 vittime e di una quindicina di feriti ma il bilancio è forse troppo ottimistico. L’Isis poco dopo gli attentati ha diramato sul web un comunicato con il quale ha rivendicato gli attentati (fonte ANSA)

L’azione sembra collegarsi effettivamente agli ultimi sviluppi del conflitto tra gli appartenenti allo Stato Islamico di Al Baghdadi e le forze irachene. Le forze jihadiste sono state infatti sconfitte a più riprese e sono state costrette ad arretrare perdendo tra l’altro un centro importante e strategico come Falluja. Evidentemente questa strategia del terrore ha lo scopo di creare sconcerto e paura tra le forze pur vittoriose che combattono i criminali agli ordini del califfo. Si vuole probabilmente dimostrare che l’Isis, pur costretto ad arretrare, è tutt’altro che sconfitto e rappresenta ancora un nemico mortale e pericoloso, forse ancora più pericoloso di prima.

Gli Stati Uniti, bontà loro, hanno fatto pervenire un comunicato in cui esprimono la loro vicinanza al paese così duramente colpito e l’intenzione di continuare a sostenere con determinazione le forze regolari irachene con lo scopo di sconfiggere una volta per tutte quello che si sta rivelando il nemico mortale per antonomasia della civiltà umana. Si spera che dietro le parole di cordoglio il presidente Barak Obama  e il governo americano abbiano anche un piano per trasformare i buoni propositi in azioni concrete. Ben sapendo che l’unica concretezza che le persone civili aspettano ormai da tempo è quella dell’eliminazione dalla faccia della terra di Al Baghdadi, dell’Isis e dei suoi seguaci.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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