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Li hanno fermati in tempo: stavano per colpire di nuovo

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Il bilancio finale del blitz a Saint Denis è di sette arresti e tre morti tutti terroristi: una donna kamikaze che si è fatta esplodere con una cintura carica di esplosivo e due complici che erano presenti all’interno del covo. Se non fossero stati scoperti avrebbero colpito di nuovo con un attentato nel quartiere degli affari della Defense alle porte di Parigi. Si registra anche il ferimento non grave di alcuni poliziotti durante la lunghissima sparatoria, almeno 5000 colpi sparati, e purtroppo la morte da eroe del cane poliziotto Diesel entrato per primo nel covo jhadista. Resta il mistero sulla sorte della mente del massacro di venerdì scorso, Abdelhamid Abaaoud: secondo i media belgi sarebbe addirittura stato ucciso nel blitz ma la notizia ancora non ha trovato conferma in attesa dell’analisi del Dna sui corpi dei terroristi morti. Rimane pericolosamente libero di colpire ancora l’altro dirigente del commando arabo, Abdeslam Salah riuscito a sfuggire alle maglie dei controlli della polizia francese.

 

Nel frattempo, grazie ad alcune informazioni recapitate ai servizi di sicurezza italiani dall’Fbi che a sua volta le aveva ricevute dalla Dea, sono stati segnalati i nomi di cinque sospetti jihadisti forse già presenti nel territorio italiano oltre all’indicazione di alcuni luoghi da tenere particolarmente sotto osservazione: si tratta di San Pietro, del Duomo e del Teatro alla Scala di Milano. Il fatto stesso che oltre a Roma si incominci a parlare anche di altre città come Milano ci preoccupa non poco perché i possibili obiettivi del terrore islamico potrebbero a questo punto essere innumerevoli e sparsi in tutto il territorio.

 

L’Italia, sappiamo, è un paese turistico e ricco di città d’arte e di una miriade di obiettivi considerati sensibili perché meta di enormi folle di turisti: qualcuno ci deve spiegare come possano i nostri servizi di intelligence riuscire a garantire un livello accettabile di sicurezza in quasi ogni città. Servizi che insieme alle forze dell’ordine dovrebbero avere un organico almeno quintuplicato rispetto a quello attuale e forse non basterebbe ancora perché, lo ripetiamo fino alla nausea, se uno, magari ancora sconosciuto alla polizia, vuole colpire in mezzo alla folla, anche semplicemente per strada, può farlo impunemente salvo poi magari essere bloccato dopo a carneficina già avvenuta. E sarà sempre così anzi…siamo destinati ad andare incontro a tempi ancora peggiori di questi almeno fino a quando qualcuno non si deciderà una buona volta a sporcarsi quei benedetti scarponi messi sul tavolo dello studio televisivo dal giornalista Paolo Liguori.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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