Home / Affari di Palazzo / Esteri / Nāṣiriya… lezione dimenticata

Nāṣiriya… lezione dimenticata

Condividi quest'articolo su -->

di Vincenzo Mannello

Già due anni fa, grazie alla ospitalità pluralista di diverse testate, chi scrive approfittò delle commemorazioni ufficiali della “Strage di Nasiriyya” per presentare ai lettori una chiave di lettura “differente” dalla retorica celebrativa istituzionale amplificata dai media principali del regime partitocratico.
Oggi il ricordo della “strage” risulta ancor piú sbiadito malgrado ci sia stata pure una fiction televisiva di buon successo (che peraltro non ho seguito).

Però ho notato, per la strada principale del paese in cui vivo, i primi rappresentanti delle associazioni d’arma, la polizia locale e (questo è pure utile) gli addetti alla pulizia del sito monumentale… Si sa, tra poco arriveranno le autorità, qualche scolaresca precettata ed alcuni cronisti interessati alla mini parata proposta ai cittadini.

I quali, come sempre,saranno (saremo) assenti…per una serie di motivi più o meno validi che è inutile analizzare adesso.
Perché, se la penso come due anni fa, ripropongo la questione ?
Per il semplice motivo che l’Italia persiste pervicacemente in quel tipo di scelte che portarono alla morte i 17 militari e 2 civili in quella lontanissima città irachena.

È dell’altro ieri la decisione del governo Renzi di prolungare ulteriormente la “missione militare” in Afghanistan “fin quando sarà necessario”….ovvero per sempre,visto che senza gli americani ed suoi “alleati Nato” il governo di Kabul resisterebbe ai Talebani per due-tre giorni al massimo.
Considerando che perlomeno 2/3 degli afghani ci considerano (giustamente) “truppe di occupazione” ed i Talebani nuotano nel loro mare, il rischio che combattano “i crociati” a suon di bombe e kamikaze resta elevatissimo…
Peraltro, non contenti, Gentiloni e Pinotti si sono resi disponibili ad impegnare le truppe italiane pure in altri teatri di guerra: Libia, Siria e lo stesso Irak.
Tutte nazioni il cui assetto interno è stato devastato dagli Usa e dagli Occidentali, con le conseguenze che oggi conosciamo (Isis in testa).

Fomentare le varie guerre può giovare all’imperialismo capitalista americano, non certo a noi italiani,umili e poveri servi dello Zio Sam.
Tanto meno alimentarle inviando truppe per combattere quanti difendono la propria terra ed i relativi costumi di vita.
Ricordiamo sempre che gli invasori siamo stati noi occidentali,non sono stati gli islamici ad averci aggredito….
Di Nasiriyya cosa resta? La perdita della vita dei militari che facevano il proprio dovere di soldati e la manipolazione da parte delle istituzioni del loro “sacrificio”…
Facciamo in modo che, diversamente da come auspicato da certa gentaglia, non ce siano altre 10,100 o mille….

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Riflessioni sul neoimperialismo americano nel mondo

Mentre il mondo si interroga sulle azioni della Russia in Ucraina, noi andiamo controcorrente e …