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Repubblica ci infetta pure il Ferragosto

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Il solerte corrispondente di Repubblica dalla terra del Sol Levante, Giampaolo Visetti, ha scelto la vigilia del Ferragosto per lanciare la sua omelia politically correct.

Con lo stile che caratterizza da sempre il giornale di Scalfari, questo suo dipendente ha deciso di angustiare le nostre vacanze con un accorato allarme lanciato contro il Giappone neofascista. Il Visetti ha infatti incriminato il discorso tenuto dal Premier giapponese Shinzo Abe in occasione del settantesimo anniversario della “resa” nipponica nella Seconda Guerra mondiale. Scuse di facciata e non sufficienti per le “atrocità nipponiche”, così le chiama il giornalista.

Eppure il primo ministro con il solito stile nipponico dignitosissimo si è limitato a dire che le nuove generazioni non possono “essere predestinate a scusarsi per sempre, non avendo nulla a che fare con la guerra”. Questa frase al giornalista di Scalfari non va proprio giù e anzi prova a tirare in mezzo la Cina e il massacro di Nanchino per ricordare quanto fatto dall'”imperialismo nipponico”, ritenendo che “a differenza della Germania post-nazista il Giappone non ha mai fatto onestamente i conti con il proprio passato“.

Il Visetti ha le idee un po’ confuse sia in fatto di storia della Seconda Guerra mondiale, ma soprattutto in fatto di storia contemporanea. E’ quantomeno comico il tentativo di descrivere la Cina come vittima di soprusi e liberticidio, quando oggi la nazione della Gran Muraglia non è in grado di garantire basilari principi di democrazia nemmeno al proprio popolo (libertà di stampa e libertà d’espressione giusto per citarne un paio). Oltre al fatto che la Cina si è resa protagonista in prima persona di disegni imperialisti verso il Tibet in tempi nemmeno così remoti come quelli dell’ultima guerra mondiale.

Il Visetti, che nel suo articolo ha descritto il Giappone di Hirohito come una sorta di mostro fascista, dimentica la causa dell’entrata in guerra del Giappone. Il Giappone fu costretto, e questo è ormai storicamente comprovato, ad entrare in guerra a causa dell’aggressiva politica estera statunitense nel Pacifico, che causò una catastrofica crisi energetica del paese del Sol Levante. E la stessa “resa” che il Visetti vuole celebrare ad ogni costo è semplicemente il risultato di due bombe atomiche sganciate gratuitamente sulla popolazione civile giapponese.

Perché persone come Visetti si ostinano a definire “atrocità” gli atti commessi dalle truppe giapponesi, mentre il lancio di due bombe atomiche continua ad essere ignorato se non addirittura giustificato? Non possiamo che applaudire al discorso di Shinzo Abe che, già costretto a celebrare una sconfitta, vuole che i suoi giovani escano finalmente da questa retorica da strapazzo utile solo alle orecchie benpensanti di qualche pseudointellettuale.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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