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I vaneggiamenti di Renzi sul Giappone

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L’ultima meta di un Renzi sempre più piccolo è stata il Giappone.

Nelle parole di Renzi all’incontro con giovani imprenditori italiani sbarcati nella terra del Sol levante per evidenti problemi di tasse esorbitanti nostrane, si odono ragionamenti esattamente opposti alla realtà. Renzino dice l’Italia deve smettere di pensare che la globalizzazione sia un problema perché la globalizzazione porta turismo ed export.

Per questo Renzino aggiunge che gli italiani devono finirla di fare piagnistei ed essere pessimisti anche perché “L’Italia ha finalmente svoltato dopo anni di decrescita infelice”.

Una frase che è quanto più lontano dalla realtà, anche perché nemmeno una settimana fa il Fondo Monetario Internazionale aveva dichiarato che “ci vorranno quasi 20 anni all’Italia per ridurre il tasso di disoccupazione a livelli pre-crisi”, e i segnali dati dall’Istat confermano lo scenario del Fmi dato che il tasso di disoccupazione tra maggio e giugno è salito dello 0,2%, per i “benefici” effetti del Jobs Act.

La demagogia vera non è in Salvini ma in Renzi che vuol distorcere la visione della realtà ammantandola d’ottimismo. In Giappone Renzi avrebbe potuto dire molte altre cose. Per esempio avrebbe potuto chiedere ai giapponesi come fanno a reggere un rapporto debito/Pil del 250%, più di cento punti percentuali sopra il nostro, con un tasso di disoccupazione al 3,4%. Renzi poteva così scoprire che con una banca centrale nazionale e una moneta sovrana un paese è in grado di reggere qualsiasi tipo di debito. Ma questo Renzi non lo sa o fa finta di non saperlo.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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