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L’Isis giunge in Italia sotto forma di…scritte

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L’Isis è ormai diventato l’incubo del mondo occidentale. Pare quasi il risveglio di un atavico incubo rinchiuso nei meandri dell’inconscio euro-americano ma mai pienamente debellato. Ben più pauroso della falce e il martello che per quarant’anni pareva dover invadere l’Europa da un momento all’altro. Ora l’incubo si è concretizzato, sono infatti comparse nella ex capitale dell’Impero d’Occidente scritte sui muri in arabo inneggianti l’Isis, Allah e Maometto, quasi ad avvertire della vicinanza e dell’imminenza di un attacco al cuore dell’Europa da parte di questo misterioso califfato.

Tuttavia andando a fare luce sulla nascita e l’evoluzione dell’Isis sorgono molti dubbi e perplessità. Innanzitutto sull’identità del “khalifa”, tale Abu Bakr Al-Baghdadi, sarebbe in realtà per molte fonti autorevoli (come il Veterans Today) un agente operativo del Mossad israeliano, il cui vero nome è Shimon Elliot. Dunque si tratterebbe, secondo alcuni, di un’operazione di spionaggio israelo-americana utilizzata per destabilizzare l’area tra Iraq e Siria, così da indebolire i nemici giurati d’Israele. Il tutto sarebbe finanziato dall’Arabia Saudita, dalla Turchia e anche dalla Cia.

In mezzo a queste supposizioni un po’ di fantapolitica ci sono però dei fatti concreti avvenuti, come la sponsorizzazione che gli Stati Uniti hanno sempre fatto verso i miliziani siriani anti Assad. Fiumi di dollari che sono stati incamerati ora dagli stessi miliziani dell’Isis, che oggi si ritrovano anche l’arsenale pieno oltre al portafoglio. Non è un caso anche il fatto che i raid aerei Usa millantati dai media come salvatori dalle orde del califfo non siano altro che una presa in giro verso chi non conosce la struttura di quei territori.

Il Pentagono
avrebbe infatti potuto far sparire l’Isis con un semplice click, dato che il territorio iracheno è piatto e aperto e le colonne dei miliziani si muovono con pick-up ben visibili. Insomma pare che gli Usa stiano facendo di tutto fuorché cercare di arginare e combattere i miliziani di Al-Baghdadi. Il petrolio di Mosul, Kirkuk e i giacimenti di Bassora potrebbero essere il vero obiettivo di quest’armata brancaleone messa li chissà da chi.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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