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Infiltrati americani dirigono le operazioni in Ucraina

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Gli scenari che si verranno a creare al termine della crisi ucraina preoccupano e non poco gli americani, che hanno già da tempo tratteggiato la propria linea d’azione. Il mercato energetico europeo dovrà passare dalle mani russe a quelle americane, è questo l’obiettivo principale di Washington, che vede in una Ucraina europea una nuova frontiera del libero mercato.

Ucraina nell’Ue equivale ad abbattimento di dazi e dogane e libera circolazione di merci, capitali e persone, chiudendo così definitivamente le porte alla Russia, il nuovo stato dell'”asse del male”. Gli americani non operano in Ucraina solo attraverso le dichiarazioni del presidente Obama o del segretario del Dipartimento di Stato John Kerry.

E’ in corso una vera e propria operazione di guerra americana a Kiev e dintorni grazie al dispiegamento di circa 400 militari. Si tratta di forze altamente specializzate e pagate dall’agenzia di sicurezza privata Academi, succeduta a Black Water (dopo gli scandali cui si era resa protagonista in Iraq), che operano a fianco della polizia e dell’esercito ucraino contro i filorussi.

La Russia ha già denunciato più volte la presenza americana in un territorio non di loro competenza, ma il Pentagono ha smentito immediatamente, anche perché i mercenari non fanno comunque parte dell’esercito statunitense.

Ad ogni modo conosciamo tutti i rischi legati al reclutamento di truppe da parte di agenzie private, dato che queste, come già accaduto in Iraq, possono non rispettare la legge marziale perché da un lato il paese in cui il reato viene commesso non può sottoporre i soldati a processo, ma dall’altro il paese mandante non avrà alcun interesse a processare affiliati di agenzie private e anche se volesse la questione risulterebbe comunque molto controversa.

In mezzo a questo braccio di ferro Usa-Russia gli ucraini devono essere bravi a non abbattere un “tiranno” per prendersene immediatamente un altro, forse anche peggiore del primo.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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