Se Barack Obama non fosse premio Nobel per la pace, il monito cattolico di non guerreggiare, concretizzato ieri nella giornata di preghiera e digiuno, forse gli sarebbe stato addirittura più lontano.
La bomba atomica avrebbe sganciato, sui quei terreni ove nulla, salvo un po’ di gas c’è da saccheggiare? Ci hanno già pensato gli inglesi nella prima fase del conflitto, comunque.
Ecco che viene importata con le bombe, una volta ancora, la democrazia. E se prima dello smentito attacco col gas, non corroborato da prove credibili, i morti nello, a noi vicino, conflitto siriano erano stati più di centomila, Obama se faceva un baffo.
Ora eccolo invece, il Nobel per la pace, a difendere la memoria di piccoli innocenti vittime. Poetico, ma forse solo retorico.