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Il Recovery Mes spiegato facile

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“Pioggia di miliardi!”, “potenza di fuoco!”, “arriva il Piano Marshall europeo!”.

di Gilberto Trombetta

Al netto della propaganda unionista dell’attuale Governo e della stampa di regime, la realtà è diversa. Molto diversa.
Stando alle stime della stessa Commissione europea, al netto dei rimborsi che l’Italia dovrà versare entro il 2058, i sussidi netti del Recovery Fund, Recovery MES per gli amici, saranno equivalenti all’1,4% del PIL italiano del 2019 (all’1,9% del PIL includendo i sussidi REACT-EU, circa 7 miliardi di euro).

In soldoni, si tratterebbe di circa 25 miliardi in tutto. Una miseria.

Nel dettaglio

ci arriverebbero 1,69 miliardi nel 2021, 2,49 miliardi nel 2022, 2,85 miliardi nel 2023, 2,98 miliardi nel 2024, 3,06 miliardi nel 2025, 3,14 miliardi nel 2026, 3,20 miliardi nel 2027 e i restanti 5,68 miliardi dopo il 2027.

In cambio ci faremo commissariare fino al 2058. Stringendo ancora di più il cappio unionista al collo del nostro Paese.
Decideranno, i tecnocrati europei, mese per mese come dovremo spendere quei soldi, come rientrare dal deficit “in eccesso” di quest’anno, cosa e quanto dovremo tagliare.

La prima vittima è stata quota 100. Toccherà poi all’ulteriore taglio delle pensioni, a un’altra iniezione letale di deflazione salariale, al progressivo smantellamento dello stato sociale residuo.
Un massacro in stile Grecia. Una tragedia greca all’italiana.
Ma d’altronde, “Ce lo chiede l’Europa!”.

 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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