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Partite IVA: riaperture light? Un misero contentino

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Quelle che oggi il premier Draghi e il ministro Speranza hanno chiamato trionfalisticamente riaperture sono l’ennesimo piattino di elemosina per milioni di lavoratori che sono sull’orlo del fallimento. Ma soprattutto, quello deciso oggi si poteva certamente fare già da tempo, evitando il tracollo economico del Paese.

Ad affermarlo è Giuseppe Palmisano, presidente dell’Associazione Partite Iva – Insieme per Cambiare.

Un movimento molto seguito, quello di Palmisano. Si pensi che solo su Facebook raccoglie quasi mezzo milione di iscritti, tra pagine e gruppi.

Abbiamo ascoltato con attenzione le parole del professor Draghi, ma per l’ennesima volta abbiamo sentito promesse e non azioni concrete, anzi temiamo anche che dietro a queste piccole concessioni si nasconda il desiderio del governo di fare cassa sugli imprenditori, costretti a pagare le tasse non appena rialzeranno le serrande,

spiega Palmisano,  che continua:

Nessun riferimento al condono fiscale, nessuna risposta alle tante attività che non potranno riaprire in quanto non dotate di spazi all’esterno, ma soprattutto lo scaricare sui comportamenti degli italiani la decisione o meno di nuove chiusure.

L’analisi del presidente dell’Associazione partite IVA e` tanto impietosa quanto cristallina: il governo, finora, non ha adempiuto al tanto agognato condono fiscale, o pace fiscale. Artigiani e piccoli imprenditori, indaffarati dalle riapertura, seppur parziali e contingentate, non possono che essere preoccupati, anche contando che affitti e costi di gestione restano piu` o meno i medesimi, in apertura parziale quanto in apertura ordinaria (pre-Covid).

Palmisano conclude la sua analisi con queste parole:

I ristori arrivati ai pochi fortunati sono comunque insufficienti, milioni di partite iva da un anno non producono reddito e sono sull’orlo del fallimento. Al di là degli annunci spot, chiediamo al governo Draghi di intervenire con urgenza prima che esploda un’emergenza sociale che potrebbe avere un impatto devastante nel nostro Paese.

Fra le principali richieste avanzate dall’Associazione Partite Iva Insieme per Cambiare l’istituzione di un fondo per la sostenibilità del pagamento degli affitti di unità immobiliari residenziali e non, il riconoscimento di contributi a fondo perduto per i proprietari di immobili che riducono il canone di locazione, la sanatoria fiscale, la garanzia di liquidità alle imprese e la moratoria in tema di rating bancario.

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