1992-2002
Sacrifici per entrare nel paradiso dell’Euro: privatizzazioni con licenziamenti di massa e deindustrializzazione del Sud perché nell’area Euro avrebbe dominato il mercato e l’efficienza; riforma pensioni Dini, Riforma lavoro Treu, Riforma lavoro Biagi-Maroni; Tagli alla Sanità;
2002-2007
Anni di relativa tregua anche se non di scialo, figuriamoci.
2007- 2018
Crisi finanziaria ed economica; sacrifici per rimanere nell’Euro, tagli alla sanità, riforma pensioni Fornero, Job Act; inasprimento imposte; azzeramento investimenti al Sud; scippo fondi strutturali EU al Sud, “Buona Scuola” con l’introduzione delle ore di lavoro gratuito per gli studenti.
Per il futuro:
Permanenza nell’Euro dell’Italia; riduzione dell’Italia del Nord a produttore a basso costo (leggi modello Slovacchia o Romania) per la zona core dell’area; riduzione del Sud a produttore di derrate alimentari con l’impiego di manodopera schiavizzata dall’Africa e a luogo di villeggiatura per i cittadini di Serie A della zona core e per i più meritevoli di quelli della zona B, naturalmente il tutto al massimo ribasso di costo in concorrenza con le altre aree del Mediterraneo.