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In dieci persone alla manifestazione di Più Europa contro Putin: i commenti migliori

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In occasione della visita ufficiale del Presidente russo Vladimir Putin a Roma, il partito + Europa (3,2% alle ultime elezioni) ha deciso di scendere in piazza per manifestare il suo dissenso nei confronti del leader russo.

Il manifesto battagliero di Più Europa.

 

La chiamata alle armi di un partito delle dimensioni modeste, ma supportato da generosi finanziatori, si è rivelata un autentico flop. Alla fine, nelle strade del centro di Roma si sono ritrovati circa una decina di esponenti del movimento sventolando bandiere dell’Unione europea e intonando, rigorosamente in tedesco, l’inno alla Gioia.

Una scena che suscita profonda tenerezza


ma che ha scatenato anche l’ilarità del web. Di seguito vi riportiamo i commenti più divertenti:

Nadia D. “Apprendo con un enorme dispiacere che Putin non dorme più sogni tranquilli grazie a voi”

Luca T. “L’orchestra del Titanic”

Guido S. “Dovevate andare in macchina, almeno potevate dire di essere in 500″

Olegardo R. ” Soros vi paga sempre di meno? Così in pochi siete un po’ tristi”

Massimo F. “Il vostro ritardo è secondo solo al numero di partecipanti”

Massimiliano R. “Preferirei perfino l’inno sovietico a quello europeo ! C’era più libertà sotto il Patto di Varsavia che sotto l’UE”

Enrico G. “Quando mi sento giù faccio un salto sulla pagina di Più Europa e in un attimo torna il sorriso”

Gioann P. “Ma che bravi. Siete così europeisti da non sapere nemmeno che l’inno della Ue NON prevede il testo di Schiller ma solo l’esecuzione strumentale.
Ma a voi premeva proprio cantare in tedesco, immagino. Potevate attaccare direttamente con Deutschland Uber Alles

Francesco P. “Ragazzi, potreste organizzarvi per una partita di calcetto, siete abbastanza

Matteo T. “Vi si addice meglio il Requiem di Mozart”

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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