Home / Affari di Palazzo / Le deportazioni diventano salvataggi in mare: le parole rovesciate della sinistra fucsia

Le deportazioni diventano salvataggi in mare: le parole rovesciate della sinistra fucsia

Condividi quest'articolo su -->

di Diego Fusaro

È davvero una strana epoca quella in cui i nuovi negrieri, deportatori di schiavi dall’Africa, vengono acclamati come eroi e come capitani. La società orwelliana è diventata realtà.

Le guerre sono missioni di pace, i colpi di Stato finanziari sono governi tecnici e le deportazioni di esseri umani dall’Africa sono salvataggi via mare. Il rovesciamento di parole e cose è compiuto.
Si sa, il pensiero unico e la neolingua rovesciano i nomi per giustificare le pratiche di dominio. Per indurci ad accettarle e, di più, a batterci in loro nome.

Appellano razzista chi si oppone ai traffici di vite umane e alle deportazioni di schiavi e chiamano filantropi i negrieri e gli schiavisti. Il grado di demenza delle sinistre fucsia traditrici di Gramsci è tale che non solo hanno abbandonato la classe lavoratrice e la lotta per l’emancipazione umana, ma hanno ora identificato il comunismo con la deportazione via mare di schiavi africani a beneficio del padronato cosmopolitico no border.

Carola amica dei padroni

Dal rosso al fucsia, dalla falce e martello all’arcobaleno, dal quarto stato al terzo sesso, dall’intellettuale sardo di Ales in carcere al bardo cosmopolita scortato di Nuova York. La metamorfosi kafkiana delle sinistre sta tutta qui. Esse sono ormai tutto ciò contro cui il grande Gramsci lottò per l’intera sua vita. I deportatori di Africani dicono che la Tunisia non è un porto sicuro. Eppure si fanno di continuo crociere nei porti tunisini.

La verità è un’altra: i migranti vengono deportati in Europa dal padronato cosmopolitico e a suo beneficio. Come se non bastasse, ora Carola Rackete è libera. Ne dubitavate? Gli amici dei padroni la fanno sempre franca. Loro sono gli eletti, non fanno parte della plebaglia populista che lotta ogni giorno per il salario. Il loro falso ribellismo è il lato fucsia della deregulation cara ai globocrati e agli incappucciati apolidi della finanza.

Carola, se sei ricca e tedesca, e ami gli africani

benissimo, ciò è buono e giusto. Allora vai a investire in strutture per gli africani: ospedali, scuole, biblioteche. Non li deporti via mare in Italia, per farli finire nel girone dello sfruttamento e del caporalato. Per quel che riguarda le brigate fucsia della sinistra arcobalenica, il loro agire è sempre solidale con quello del padronato cosmopolitico e del suo massacro di classe contro gli sconfitti della globalizzazione, proletariato e ceti medi martoriati dal glebalismo gestito dagli apolidi della finanza e santificato dai loro servi fedeli, le brigate fucsia della new left antimarxista.

Per il fucsia Fratoianni la colpa, l’altra sera a “In onda“, era della nave della guardia di finanza italiana, rea di aver ostacolato la missione divina della capitana rastica Carola. La voce del capitale no border. Per loro la classe lavoratrice non esiste, con buona pace di Gramsci.

La Ue userà il caso Sea Watch per attaccare l’Italia

La priorità sono i migranti, secondo il copione deciso dal padronato cosmopolitico e dalle sue logiche di classe, a cui le brigate fucsia sono subalterne.“L’Europa sta con Carola”: queste le solite parole neoservili del rotocalco turbomondialista “La Repubblica”.

 

State pronti. La Ue dell’euro e degli euroinomani userà il caso Sea Watch e la capitana dei rasta figlia di papà come ulteriore motivo di aggressione ai danni dell’Italia. Per destabilizzarla e per favorire un governo tecnico, cioè un colpo di stato finanziario e filobancario. Gli utili idioti che a sinistra parlano di accoglienza vs intolleranza fingono di non sapere che il conflitto è tra Capitale e Lavoro, e che il Capitale usa l’immigrazione di massa per colpire il Lavoro, per sfruttare al meglio migranti deportati e autoctoni pauperizzati.

Quattro membri del PD

sono saliti sulla Sea Watch. E uno era di “+Europa’, a segnalarci che la vicenda Sea Watch e i porti aperti non c’entrano nulla con Marx e Gramsci: sono, invece, il programma del neoprogressimo liberista e della libera circolazione. Il teologo Vito Mancuso ha detto, poi, che Dio è un porto sempre aperto (sic!). Ma questo non è il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. È il Dio di von Hayek, Friedman e von Mises . Non è il Dio dell’amore per il prossimo. È il Dio della libera circolazione delle merci e delle persone mercificate.

Il Vangelo secondo Cristo dice: “fate cessare subito la tratta via mare di esseri umani”. Il Vangelo secondo Soros dice: “porti aperti! Libera circolazione di merci e persone mercificate”.

Condividi quest'articolo su -->

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …