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Faro della Vittoria sfregiato, Appendino dove sei?

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La Giunta 5 stelle a guida Appendino ha deciso di concentrare le sue forze sull’incremento delle multe ai guidatori “distratti”.

La lotta al parcheggio selvaggio è la priorità della “sindaca”. Durante la sua campagna elettorale tale punto non fu espresso in alcun modo. Così mentre la città si tappezza di vigili urbani e solerti impiegati GTT, ci sono monumenti storici lasciati nella più completa incuria. Fra questi il Faro della Vittoria è sicuramente uno dei monumenti più suggestivi della città. La posizione dominante sul Colle della Maddalena mette la statua, raffigurante una “nike” (vittoria”) alata, quasi a guardia e a sorveglianza della città.

Dal Faro della Vittoria si può infatti ammirare tutta Torino e le montagne che la circondano. Il monumento, commissionato nel 1928 dall’allora senatore Giovanni Agnelli, vuole commemorare il decennale dalla vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale. La statua è completata da un epitaffio del Vate Gabriele D’Annunzio. Una statua che racchiude purezza, eroismo e sacrificio.

Peccato sia oggi rovinata dalla scritta di un vandalo, che meriterebbe l’applicazione straordinaria della legge del taglione. Tale rigurgito umano ha imbrattato la statua con la scritta “sei la mia vita ti amo principessa 02-09-13“. Che schifo. Non abbiamo parole e pensieri, se non violenti e non pronuncabili, per descrivere il “soggetto” che si è permesso di rovinare una statua che commemora l’eroismo dei nostri avi. Ahinoi sacrificatisi anche per un demente del genere.

Ciò che ancor sfugge però è il lassismo dell’amministrazione torinese che dal 2013, più di tre anni e mezzo ormai, ha lasciato che questa scritta immonda infangasse la memoria e la cultura della città e di tutta la nazione.

Fassino prima e Appendino poi, insieme alla complicità degli Assessori alla Cultura, hanno inspiegabilmente trascurato questo splendido monumento. Non vi è traccia di notizie di interventi tentati o pianificati per porvi rimedio.

La scritta rimane lì, vicina all’epitaffio di D’Annunzio.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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