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Fassino: poco panem ma…molti circenses

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Quella delle feste popolari per il sindaco di Torino Piero Fassino sembra essere una vera e propria passione, una caratteristica che contraddistingue da sempre il suo mandato e che “regala” alla città momenti di vero “divertimento” e “socializzazione” forzosi e forzati soprattutto per chi vorrebbe vivere in una città ordinata e a misura d’uomo. Torino per antonomasia è la città delle cosiddette feste di quartiere, ma non solo, durante il periodo di Carnevale, un periodo che per il sindaco finisce fatalmente per tracimare nella stessa Quaresima…tanto chi se ne frega, si assiste impotenti alla micidiale controffensiva delle feste di massa. Feste dove il popolino, incredibilmente prono ai voleri del suo “re”, si scatena in disgustose e spersonalizzanti ammucchiate dove l’unica conseguenza intellegibile rimane quella della “devastazione” urbana e della paralisi del traffico cittadino.

 

Di esempi ne possiamo citare molti, moltissimi, tutti accomunati dall’identico disastro annunciato che vede regolarmente la città spaccata in due con il traffico letteralmente in tilt e la gente, quella per intenderci un po’ meno accondiscendente, che si ritrova in balia del caos più forsennato. Uno di questi illuminanti episodi ha visto la mega festa, in periodo già di Quaresima, avvenuta un po’ di tempo fa nei pressi del Parco della Pellerina che ha causato una coda di auto disumana, ai limiti della fantascienza, che da corso Lecce è arrivata a lambire la stessa tangenziale. I molti sfortunati automobilisti che senza prevedere tanto e tale scempio si sono trovati letteralmente risucchiati nel serpentone infinito, per percorrere i tre-quattro chilometri che di solito si fanno in una manciata di minuti ci hanno impiegato un’ora e mezza e anche più.

 

E’ superfluo aggiungere che, se festa c’è stata, se la sono goduta solo gli entusiasti praticanti del più bieco nazional populismo di borgata ma non i moltissimi ignari cittadini colpevoli soltanto di aver pensato di arrivare in città con la propria automobile. Di cartelli che avvertissero di prendere strade alternative neanche l’ombra come neanche l’ombra di una qualche almeno rudimentale forma di organizzazione e regolamentazione del caos surreale che si è venuto a creare. Qualcuno potrà dire che anche un sindaco può sbagliare…anche se il signor Fassino di questi errori continua a commetterne regolarmente senza neanche un minimo segnale di ravvedimento.

 

Perfetto siamo d’accordo…peccato che, non contenta del risultato trionfale dei baracconi di Carnevale della Pellerina, l’amministrazione cittadina, di cui fino a prova contraria è a capo il sindaco Fassino, abbia un paio di settimane dopo permesso l’ennesimo scempio del tessuto cittadino e urbano con il blocco di gran parte di via Nizza per l’ennesima micidiale festa di quartiere…sempre con buona pace di chi la domenica vorrebbe circolare senza problemi in una città finalmente libera da ingorghi e code infinite di auto. Tutto questo purtroppo non è permesso anzi chi giustamente protesta viene additato come bieco reazionario e nemico del popolo.

 

A noi questa storia delle feste di massa ci fa comunque venire il sospetto che il meccanismo che le caratterizza in fondo sia lo stesso di duemila anni fa quando gli imperatori romani per distogliere il popolo dai veri problemi dello stato lo narcotizzava concedendo feste e “attrippate” a go go ma non solo: anche in quei tempi l’appoggio popolare era comunque fondamentale per continuare a detenere il potere assoluto in barba, allora, di un senato completamente esautorato e oggi di un’opposizione fremente di indignazione ma purtroppo impotente. Allora il potere si basava su semplici ma efficaci concetti di forza politica data dalla massa e di potere militare dato dall’esercito. Oggi lo stesso potere, in modo più mellifluo e ipocrita, deriva dai voti che ti possono arrivare nel momento delle elezioni soprattutto se queste sono quasi imminenti come in questi mesi.

 

Ecco quindi la logica del “favorisci ora questa categoria e ora quest’altra”, negli esempi di cui sopra prima i giostrai e poi i commercianti che da queste feste possono…solo illudersi di incrementare le proprie entrate, e poi la finta e piuttosto paternale attenzione per le masse soprattutto se poco acculturate e…diciamo così ingenue.

 

Le stesse masse che dovrebbero ringraziare e…in seguito dare il loro appoggio elettorale al loro apparente benefattore salvo poi dimenticarsi del fatto che lo stesso benigno donatore di gioia, peraltro illusoria e di breve durata, magari li multa dopo averli immortalati con tanto di telecamere perché hanno superato di cinque chilometri la velocità consentita nei corsi cittadini o perché hanno osato parcheggiare gratis la loro auto all’interno della zona blu più vasta d’Europa. E magari salvo dimenticarsi che il nostro beneamato sindaco, mentre sta con il fiato sul collo dei cittadini che lavorano e contribuiscono al bene comune, favorisce in ogni modo chi vive alle spalle della comunità come nomadi e similari a cui paga e fornisce regolarmente luce, gas e acqua per rendere il loro soggiorno in città indimenticabile. Però ad un uomo così che…ti fa comunque divertire, sebbene con intrattenimenti non proprio di alto livello, gli si può perdonare tutto ma proprio tutto.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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