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TORINO – Un’aquila che solleva un fascio littorio: la bandiera della Repubblica Sociale Italiana è stata sistemata sulle teste degli addetti del Museo diffuso della Resistenza. Quivi ieri mattina il ponteggio che circonda l’antico edificio in ristrutturazione ospitava il vessillo dello stato sorto sulle ceneri della guerra.
Soltanto agli addetti ai lavori del cantiere di ristrutturazione è consentito l’accesso. Guido Vaglio, direttore del museo, si chiede se si trattasse di un atto goliardico o neofascista: non che le due cose debbano andare per forza disunite. Nel pomeriggio i Vigili urbani hanno sequestrato la bandiera.
