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Omicidio di Padova. Sputi sul cadavere ed auto danneggiate

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PADOVA – I due moldavi, identificati come  “il moro alto” e il “biondo”, sono ricercati e iscritti nel registro degli  indagati della procura di Padova, con l’ipotesi reato di omicidio volontario in concorso per la rissa avvenuta nella notta tra Pasqua e pasquestta al bar “Luna Rossa” di Cadoneghe che ha portato alla morte violenta di Florin Ciobotaru, 36enne romeno, imbianchino, compagno della titolare del locale pubblico.

Florin sarebbe stato scaraventato giù dalla tromba delle scale del locale dopo aver tentato di riportare alla calma i due avventori molesti ed ubriachi, entrati nel bar dove si stava svolgendo una “serata speciale romena”.

Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma e come riportato dai quotidiani locali, sarebbe stato il “biondo” a intervenire durante l’acceso diverbio innescato dall’amico  “moro alto”. Il biondo avrebbe afferrato Florin per le gambe  facendolo precipitare da un’altezza di sei metri in cui, fatale, potrebbe essere stato l’impatto con lo spigolo dei gradini sulla testa.

Maggiori dettagli sulla causa della morte, avvenuta dopo quaranta interminabili minuti nel corso dei quali i sanitari del SUEM 118 hanno tentato di rianimare il romeno, si avranno dopo l’autopsia disposta dal pm del Tribunale di Padova Roberto D’Angelo 

I due moldavi non sarebbero clienti abituali del locale e sono stati immortalati dalle telecamere del circuito interno della videosorveglianza del bar. Tracce del loro passaggio sarebbero state recuperate attraverso le impronte digitali lasciate al “Luna Rossa”, nonché dal DNA della saliva lasciata sui bicchieri dai quali avevano bevuto.

A rendere ancora più agghiacciante l’accaduto è la dinamica post omicidio quando il moro, prima di andarsene, si sarebbe intrattenuto qualche attimo per lanciare uno sputo contro la titolare e il malcapitato in fin di vita a terra. Infine, nella fuga, all’esterno, avrebbe danneggiato cinque auto in sosta lungo via Gramsci. 

A parere di chi scrive sarebbe ora, a prescindere dalla nazionalità di chi compie tali atti, di dare una bella regolata a queste situazioni,  adottando la “tolleranza zero“. E queste persone in carcere non dovrebbero fare la bella vita a nostre spese, ma, come succede negli Stati Uniti, mandati a pulire fossi, zappare campi, riparare strade.

Si parla tanto di argini dei fiumi sporchi, di mancanza di denaro per le manutenzioni… bene il problema sarebbe di facile risoluzione facendo fare i calli alle mani a questi “galantuomini” ma purtroppo nel nostro paese “garantista” paga solo il debole.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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