Home / Vicolo / Piano regolatore nel cassetto per tre anni e fatto scadere: a Sezze chi paga?

Piano regolatore nel cassetto per tre anni e fatto scadere: a Sezze chi paga?

Condividi quest'articolo su -->

Piano regolatore generale comunale e Corradini, nessuno parla? Un altro focus sulle vicende del comune più rosso d’Italia.

SEZZE (LT) – Ma veramente il sindaco di Sezze Andrea Campoli, gli assessori competenti, a cominciare da Pietro Bernabei, tutti i consiglieri comunali nessuno escluso, della nuova e della precedente amministrazione, i funzionari, in primis il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale Mauro Vona, pensano di poter liquidare con estrema facilità la vicenda, torbida e gravissima, del Piano Regolatore tenuto nel cassetto per 3 anni senza essere inviato in Regione e quindi fatto scadere?

Un PRG costato centinaia di migliaia di euro, pagati dai sezzesi a Fuksas e compagnia varia. I responsabili del disastro debbono essere inchiodati alle proprie responsabilità, perché non si può giocare sulla pelle della gente con i soldi pubblici. Che cosa ha impedito all’allegra brigata, che sembra sempre cadere dalle nuvole anche di fronte a fatti che danneggiano pesantemente la città, di portare a termine l’iter? Perché il PRG adottato dal Consiglio ed ufficializzato anche tramite una pubblica manifestazione tenutasi in pompa magna presso l’auditorium Costa, è stato trattenuto nel Palazzo comunale? Cosa ha ostacolato il suo invio agli organi competenti della Regione Lazio? Che cosa si è inceppato in Comune? I responsabili del disastro si sono limitati a confermare i fatti senza fornire alcuna delucidazione. Eppure ne dovrebbero dare eccome, di giustificazioni! E soprattutto: anche in questo caso nessuno verrà chiamato a risponderne

A margine, ma nemmeno tanto, di questa assurda storia, chi scrive torna a sollevare nuovamente una questione su cui non è stata fatta chiarezza: quella dell’asse patrimoniale del Conservatorio Corradini, ente di diritto pubblico che ha gestito i beni ingenti lasciati dal Cardinale Pietro Marcellino Corradini. Noi abbiamo chiesto di conoscere, semplicemente, la loro entità e che si rendesse conto della loro gestione, anche alla luce di una sentenza della Corte di Cassazione che ha definitivamente stabilito che essi appartengono al Ministero della Pubblica Istruzione e non alle Oblate Convittrici del Bambin Gesù, le stesse suore che si opposero al Consiglio di Amministrazione del Conservatorio ed al Ministero al fine di ottenerne la piena disponibilità. Domande, le nostre, finalizzate anche a verificare se e come il nuovo PRG stesse tenendo conto di questi beni e di questa realtà. Nessuno si è sentito in dovere di rendere pubblico l’asse patrimoniale, di rendere conto della sua gestione nel corso degli anni e tantomeno di far sapere se in qualche modo fosse interessato dal Piano.

Chi scrive, nel frattempo, è entrato in possesso della sentenza di Cassazione. Il primo dato evidente che ha accresciuto i nostri sospetti è stato quello relativo alla sequenza impressionante di “omissis” in essa contenuti. A parte la totale mancanza di nomi, non contiene l’elenco dei beni oggetto della controversia legale. La condanna però delle ricorrenti, Oblate Convittrici del Bambin Gesù, al pagamento di 10milioni di euro per compensi in favore del Conservatorio Corradini, ci fa immaginare che il patrimonio al centro della vicenda giudiziaria sia veramente ingente.

Visto come sono andate le cose per quanto riguarda il PRG, non è arrivato il momento di fare chiarezza anche relativamente all’asse patrimoniale del Corradini ed alla sua gestione?
Movimento libero iniziativa sociale

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Raggi assolta anche in Appello per falso accusa il Governo di far solo chiacchiere

Pensate che ci sia un solo italiano non pentastellato, uno solo, che dopo la conferma …