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La CGIL consegna le mimose ai rom

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Nella Giornata Internazionale della donna la CGIL sceglie un modo bizzarro per rendere omaggio al gentil sesso. L’8 marzo è la data scelta per ricordare le conquiste sociali ottenute dalle donne dopo secoli di discriminazioni, in memoria della grande manifestazione del 1917 organizzata dalle donne di San Pietroburgo. Questo è l’inizio di una storia di lotte e rivendicazioni che porteranno al suffragio universale nel mondo occidentale, con un unico inspiegabile ritardo da parte della “civilissima” Svizzera (1971), e alla parificazione dei diritti sociali con la controparte maschile.

Dal passato al presente si giunge così ad oggi e all’improvvida scelta da parte della Confederazione generale italiana del lavoro di Brescia che il prossimo 8 marzo consegnerà le mimose alle donne rom del campo di via Borgosatollo. “In tempi di linguaggi violenti e di messaggi politici densi di odio e pericolosi, a volte la migliore risposta è il gesto dettato dall’intelligenza del cuore, quello che sta in ascolto e prova a mettersi in relazione invece di erigere steccati“, questo è il comunicato della Cgil che decide di entrare nel vivo del dibattito politico e rispondere alle precedenti azioni del leader della Lega Nord Matteo Salvini.

Peccato però che la Cgil non sia un partito politico, ma un’organizzazione sindacale che dovrebbe utilizzare le sue risorse per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e dei disoccupati cittadini italiani, invece che spendersi in questo spot elettorale. Proprio lo scorso luglio 2014 la disoccupazione tra le donne ha toccato il punteggio record del 14%, un dato su cui organizzazioni come la Cgil dovrebbero lavorare notte e giorno per contrastare il precariato, la flessibilità imposta dal dio mercato e la nefasta conseguenza dell’impossibilità di costruire un nucleo famigliare stabile.

Questo iniziativa targata “volemose bene” non servirà ad altro che far scatenare il leader del Carroccio sui social network oltre che provocare l’ira dei cittadini bresciani, costretti a convivere nel quotidiano con l’etnia rom, spesso protagonista di comportamenti incivili.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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