Home / Vicolo / Antifascisti pronti a marciare contro il ricordo degli italiani morti nelle foibe

Antifascisti pronti a marciare contro il ricordo degli italiani morti nelle foibe

Condividi quest'articolo su -->

Nella Torino rossa non c’è ancora spazio per l’analisi storica e distaccata dei tragici episodi avvenuti tra il 1943 e il 1945, il biennio dell’ultima guerra civile italiana. Un cinquantennio di menzogne, occultamenti voluti e ipnosi collettiva è riuscito a rintontire anche le nuove generazioni che, accecate da una distanza ideologica ormai passata, ancora non riescono ad analizzare la storia per quello che è stata.

Domenica 8 febbraio il movimento CasaPound scenderà in piazza per una fiaccolata silenziosa in ricordo delle circa 20.000 vittime italiane della violenza partigiana. Un episodio storico per anni volutamente dimenticato sotto un lenzuolo di becera ideologia sovietica. E’ solamente dal 2005 che il 10 febbraio è stato scelto come giorno per ricordare i nostri connazionali barbaramente ammazzati, ma nonostante questo “ritardo” la popolazione ha risposto prontamente alle numerose iniziative, spesso promosse da partiti e movimenti vicini alla destra. Eppure in questo orizzonte si staglia ancora chi preferisce odiare invece che ricordare con rispetto, come purtroppo continuano a fare gli ignorantissimi ragazzi di radio black out.

Sul sito radioblackout.org è comparso infatti questo comunicato: “Antifascisti/e del quartiere e altri compagni/e torinesi danno appuntamento in strada Altessano angolo corso Cincinnato (giardini Cavallotti) alle ore 16 per una controiniziativa, contro il revisionismo neofascista sulle foibe“. Tale presidio è ovviamente organizzato per l’8 febbraio, così da creare inutili tensioni e il solito assurdo dispendio di risorse pubbliche per la sicurezza, come sempre avviene quando vengono organizzati questi presidi e contropresidi.

I compagni di radioblackout, cui consigliamo attenta lettura dei libri di Giampaolo Pansa oltreche dello storico Arrigo Petacco, ragionano come se fosse ancora viva la madrepatria Russia, quella che a suon di minacce a distanza comprò la memoria dei pavidi rappresentanti del Pci.

A questo punto dovrebbe intervenire il Comune per impedire l’insensato contro presidio antifascista che oltre a causare uno spreco di risorse nell’impiego di agenti di sicurezza, si rende colpevole di vilipendio alla bandiera, vilipendio della Costituzione, tradimento dell’unità nazionale e diffusione di falso storico.

L’ex Pci Fassino sarà in grado di andare contro vecchi principi di staliniana memoria? 

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Raggi assolta anche in Appello per falso accusa il Governo di far solo chiacchiere

Pensate che ci sia un solo italiano non pentastellato, uno solo, che dopo la conferma …