Sia ben chiaro,il finanziere svizzero mica è un folle…il progetto aveva trovato nel 2007 pure strada amministrativamente lecita per andare avanti quindi, giustamente dal suo punto di vista, aveva smosso tutte le acque (terrene) per portarlo a compimento. Sottolineiamo ,per chi non lo sapesse, che mai però era stata rilasciata alla società interessata alcuna licenza edificatoria: caso raro in Sicilia ove di sgorbi e mostri, piú o meno eco, è lastricata la strada delle schifezze ambientali con tanto di timbro o sanatoria.
Infuriato l’alpestre imprenditore ha rinunciato alla benefica operazione spostandola altrove…all’estero.
Ed ha preannunciato una citazione in giudizio al comune di Siracusa per 119 milioni di danni.
Come finirà giudizialmente,visti i tempi biblici della giustizia, forse lo sapranno i posteri ma intanto segniamo a favore della gran parte dei cittadini, non solo siracusani, un punto a favore.
La Pillirina è salva, almeno per ora… speriamo le istituzioni continuino a resistere al tentato scempio.
Che questa meraviglia della natura, circondata e lambita da un mare senza uguali, sia praticamente “dentro” Siracusa non ammette alcun tipo di disinteresse della comunità e tantomeno di essere lasciata nello stato di degrado attuale. Deve bensì essere recuperata, valorizzata e messa a disposizione del più gran numero possibile di cittadini siracusani e non.
Patrimonio di tutti, accessibile a tutti e senza particolari esborsi economici… i ricconi potranno venirci lo stesso e saranno i benvenuti.