TORINO – In una piazza gremita, ma per altri motivi, sono scesi a manifestare gli indipendentisti piemontesi. Tante, forse 40, le bandiere della nostra regione. Immancabile la bandiera della Catalogna, che il nove novembre si appresta a (ri)votare per l’indipendenza in delle consultazioni che per la capitale spagnola non hanno alcun valore giuridico.
Tra le regioni del Nord Italia il movimento indipendentista del Piemonte è il più debole, sparuto, e… insensato. La nostra regione, già fulcro degli Stati sabaudi, è stata il centro dell’Unione degli Stati italiani nel Regno di Sardegna e poi nel regno d’Italia. La prima capitale del Regno italiano unito è stata proprio Torino.
La città di Torino è la terza città più meridionale d’Italia per numero di cittadini provenienti o discendenti di ulteriore generazione dal Mezzogiorno d’Italia. Una manifestazione come quella di oggi ha suscitato in chi scrive una certa ilarità, ma il fenomeno è il segno di un più ampio vento di secessione e di rivolta.
Se manifestazioni come quella di oggi in piazza Castello a Torino possono far sorridere per la loro innocuità, altri e più nutriti assembramenti in luoghi come Veneto o Sud Tirolo possono forse far temere per l’incolumità pubblica, riportandoci alla mente tristi episodi di terrorismo che auspichiamo siano archiviati per sempre dalla storia del nostro paese.
Michele Crudelini