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Solo Vasco ce la può fare

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Vasco, la storia e il futuro del rock italiano.

Parte in quinta il Live Kom 014: Gli Spari Sopra: una canzone rock dura e veloce che, scelta di questi tempi sembra un inno di schifo contro la corruzione, ma anche contro l’indole italiana, della quale un po’ tutti alla fine entriamo a far parte: bravi peccatori, sempre con qualcosa da farsi perdonare: Se siete “quelli comodi” che “state bene voi”…  Se altri vivono per niente perché i “furbi” siete voi….vedrai che questo posto, questo posto… Is beatuful! Se siete “Ipocriti Abili”, non siete mai colpevoli Se non state mai coi deboli, e avete buoni stomaci… Sorridete! …gli spari sopra….Sono per Noi!
 

Una canzone strana, una di quelle che non esegue mai nei suoi concerti, Sballi ravvicinati del terzo tipo, alcune vecchie come la Strega, composta a quindici anni: questo a dire il vero lascia basiti di fronte alla vena artistica innata del rocker di Zocca. La nuova Dannate nuvole, altre celebri e celeberrime, per chiudere, come nel tour dell’anno scorso, con Sally, Vita Spericolata e Albachiara, naturalmente.

Da rilevare l’assenza, per la prima volta da più di trent’anni, dello storico chitarrista Solieri, per una scelta artistica: in effetti alcuni screzi che risalgono all’anno scorso non hanno impedito al Solieri di partecipare all’edizione del 2013 del Live Kom. Anche il nuovo capelluto biondo batterista ha fatto impazzire lo stadio: il suo nome è Will Hunt e proviene dalla band americana Evanescence. Il resto della band è composto da Claudio Golinelli al basso, Stef Burns alla chitarra, Vince Pastano alla chitarra ritmica, Alberto Rocchetti al pianoforte e le tastiere. Frank Nemola corista, tastierista e trombettista, Clara Moroni corista, Andrea Innesto, sassofonista e flautista.

Dopo l’Olimpico di Roma altre quattro serate che sbancano (ne manca una) San Siro: un tour eccezionale: solo Vasco può radunare tutti questi italiani: lui, e la nazionale italiana di calcio… 

In occasione della preparazione del primo spettacolo allo Stadio Olimpico di Roma, Vasco annuncia di voler dare alla sua musica una svolta metal, affermando che «A forza di fare rock duro è inevitabile finire nel metal, è una evoluzione naturale»: in effetti le sonorità sono apparse rivisitate e sono apparse più tendenti al rock “duro”.

Solo Vasco ce la può fare: solo lui può riuscire a radunare centinaia di migliaia di persone e far loro battere le mani all’unisono. La foto sotto conferisca un’idea, seppur vaga, dell’atmosfera del Live Kom.  

E centomila occhi si voltarono

A guardare il cielo

Con un sospiro leggero,

Da quella parte sì, e da quella parte che

Sarebbero venuti, loro

L’aveva detto il vecchio pazzo

Che abitava il monte

Nessuno aveva dubitato

Delle sue parole

Avevano bisogno di loro

Sarebbero venuti in volo.  

(da Sballi ravvicinati del terzo tipo)

Onore al mito: Vasco è la storia del rock italiano, e, si spera, anche il futuro.

freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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