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Musica in lutto: è morto Freak Antoni

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Roberto Antoni, più noto come “Freak Antoni”, è morto dopo una lunga malattia all’età di 59 anni a Bologna. E’ stato il leader degli Skiantos, la rock band demenziale fondata da Antoni a metà degli anni 70. Le canzoni degli Skiantos, basate su testi ironici e a volte apparentemente banali, hanno fatto da colonna sonora ad almeno un paio di generazioni. L’artista bolognese ha firmato con il suo gruppo 14 album prima di annunciare, nel 2012, la volontà di lasciare gli Skiantos per continuare a dedicarsi alla musica con la pianista e compagna Alessandra Mostacci. “Freak Antoni” era amico del fumettista bolognese Andrea Pazienza, ha scritto alcuni libri, è comparso nel cameo di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”. Non ha mai nascosto di aver fatto uso di droghe durante la sua carriera.  “Questa è avanguardia, pubblico di merda” è una delle sue celebri frasi di Freak, in risposta alla rabbia degli spettatori di fronte alle loro performance paradossali e provocatorie. Il primo disco è del 1977, Inascoltable, seguito da MONO tono del 1978 e Kinotto del 1979, anno in cui Freak Antoni lasciò la band una prima volta. Tornarono insieme nel 1984 per Ti spalmo la crema, una reunioni confermata dall’album del 1987 Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti. Gli Skiantos e Freak Antoni hanno avuto una forte influenza sugli artisti nell’area bolognese e non solo, come Vasco Rossi (che li ha voluti di spalla nel tour del 1990) e Luca Carboni. Nel 2010 Freak Antoni è stato insignito del premio Tenco come operatore culturale. Antoni ha scritto diversi libri nella sua carriera, tra cui quattro con Feltrinelli (“Stagioni del Rock Demenziale. Archeologia fantastica di modelli rock”, “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti (seguirà il dibattito)”, “Vademecum per giovani artisti”, “Per sopravvivere alla tossicodipendenza: manuale di prevenzione”), “Badilate di cultura” per Sperling & Kupfer, “Mia figlia vuole sposare uno dei Lunapòp (non importa quale)”, “Indagine su di un gruppo al di sotto di ogni sospetto” per Arcana, “Non c’è gusto in Italia ad essere dementi (ma noi continuiamo a provarci lo stesso)” per Pendragon. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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