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L’ultimo atto di un politico delegittimato che mette in pericolo la sicurezza nazionale

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Andrea Orlando attenta alla sicurezza nazionale conferendo ai giudici strumenti che minano (ulteriormente) la certezza della pena, in un momento in cui l’Esecutivo è totalmente delegittimato politicamente e un nuovo Governo deve essere nominato dal Capo dello Stato.

L’Elzeviro del direttore

Sull’inettitudine del ministro della Giustizia italiano abbiamo speso già fin troppe parole. Dal suo record in qualità di primo Guardasigilli della Repubblica non laureato (uno dei pochi, comunque, non laureato in giurisprudenza), alla sua patente ritirata per guida in stato di ebbrezza, passando per la sua scarsa cultura giuridica, forse unicamente acquisita dall'”alto” della sua posizione di responsabile della giustizia in seno a quell’associazione privata denominata Partito democratico.

Vi sarebbero altre chicche sul signorino (il tipico esempio di scapolo d’oro, tant’è che gli è stata dedicata la spassosa pagina Facebook Il virile ministro Orlando), ma quella più allarmante è che, in un momento in cui non detiene alcuna legittimazione politica, con un governo che tira a campare, elezioni già sopravvenute e sconfitta chiara e manifesta, il Nostro si produce nella firma di un provvedimento pericoloso per ordine pubblico e sicurezza nazionale.

La novità legislativa

Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri, conferisce ai criminali la possibilità di accedere alle misure alternative al carcere anche quando a loro sia ancora addebitato un residuo di pena fino a quattro anni, a seguito della decisione del giudice di sorveglianza. Rimettere una questione del genere al giudice, inutile dirlo, crea problemi e imbarazzi tipici del sistema giudiziario italiano dove, per fare l’esempio più evidente, la buona condotta viene concessa indiscriminatamente, senza che prova sia fornita della attiva volontà di reinserimento sociale del detenuto, ossia: in mera assenza di “cattiva” condotta.

Come si può lasciare all’arbitrio della magistratura la possibilità di scarcerare detenuti anche pericolosi? Con questa misura, infatti, sarà possibile vedere girare indisturbati per lavorare o studiare, detenuti, ma a questo punto pseudo o protodetenuti, di acclarata pericolosità, sociale e personale.

Perfino i detenuti per i quali il Procuratore Nazionale Antimafia abbia segnalato attuali rapporti con la criminalità organizzata saranno ammessi a queste misure. Mentre la riforma del sistema penitenziario dovrebbe essere globale e di sostanziale inasprimento ed effettiva rieducazione della pena mediante il lavoro non ex moenia, oggi Orlando plaude ad un provvedimento che alleggerisce il problema del sovraffollamento semplicemente mandando fuori galera i criminali. Si consiglia qui di andare a vedere quali sono i reati che implicano una reclusione fino a quattro anni, per rendersi vagamente conto della pericolosità delle persone di cui si parla; per non parlare di tutti i condannati a pene molto superiori a cui residuino quattro anni da scontare.

L’elenco è molto lungo, ma esemplificativamente comprende l’Associazione per delinquere (art. 416 c.p.), l’Attentato a impianti di pubblica utilità (420), soltanto per restare nella categoria delitti contro l’ordine pubblico. Tutto a posto per Orlando: la guida sotto l’influenza dell’alcol non è punita con la reclusione dal nostro ordinamento, anche se c’è l’omicidio stradale…per ora sempre colposo, la cui commissione può comportare fino a quindici anni di reclusione (589).

C’è ancora la possibilità che il provvedimento non veda la luce

Una scintilla di speranza l’accende proprio la situazione politica transeunte.  L’Esecutivo non ha ancora recepito le osservazioni in merito al provvedimento partorite dalla commissione giustizia del Senato, pur apportando alcune modifiche allo stesso, ciò che comporta il ritorno alle camere del testo del decreto. Sicché le nuove Camere sono vicine all’insediamento, non si sa ancora se i parlamentari della legislatura conclusa adopereranno il periodo transitorio di dieci giorni che è a disposizione loro per riunirsi e prendere atto della decisione del Governo.

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Orlando e Boschi, in un simpatico meme di Dagospia

Per quanto riguarda la composizione delle nuove Camere, a trazione Leghista e 5 Stelle, pare improbabile che il provvedimento venga confermato, giacché eminenti esponenti politici di entrambe le formazioni si sono detti contrari al decreto. Ecco che dunque l’incombenza passa nuovamente sulle spalle delle commissioni, le quali avranno tempo fino al mese di giugno, quando scadrà la delega approvata dal Parlamento. Finché le nuove commissioni non si insedieranno, tuttavia, c’è la possibilità (il rischio) che il testo venga esaminato dalla Commissione speciale che viene costituita per risolvere le questioni urgenti e in sospeso.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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