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Luis Sepulveda: il poeta combattente

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Una vita intensa, quella dello scrittore cileno, stroncata dal Covid-19. Notizia, di qualche giorno fa, che sconvolge l’intero mondo della cultura mondiale che deve rinunciare ad un suo grande pilastro. Ma qual è l’eredità culturale ed umana lasciata e dalla quale possiamo imparare?

Luis Sepulveda, dopo una vita a combattere a favore degli oppressi, ha perduto la battaglia contro un nemico insidioso e invisibile. Aveva 70 anni. Era ricoverato nell’Ospedale di Oviedo, in Spagna, dalla fine di febbraio, quando, di ritorno dal festival letterario Correntes d’Escritas, aveva contratto il virus.

Il suo linguaggio universale

Spesso viene ricordato per aver scritto libri per bambini. In realtà, ogni suo libro, anche quelli che si potrebbero regalare “solo” ad un bambino, veicolano dei messaggi di grande importanza che, soprattutto al giorno d’oggi, possono essere fondamentali per far del bene agli altri, a sé stessi ma soprattutto per proteggere il mondo che ci circonda.

Non importa, infatti, quanti anni abbia il lettore, egli con la sua penna ha lasciato, nel cuore e nella mente, degli insegnamenti che sono diventati classici. Ha avuto la grande capacità e intuizione di farci vedere il mondo attraverso gli occhi degli animali. Ha dato la parola a gatti, gabbianelle o lumache, e sono proprio queste figure, che hanno insegnato a noi umani importanti lezioni che ci hanno inevitabilmente portato a fare dolorose considerazioni.

L’impegno politico nelle sue opere

Anche quando divenne famoso come scrittore, non abbandonò mai la sua militanza politica e il suo impegno nel difendere la natura e il mondo in cui viviamo. Questo impegno lo riscontriamo in opere come “Il mondo alla fine del mondo” (1994) in cui l’autore testimonia tutte le violenze che si compiono contro le balene. Nella feroce battaglia contro la dittatura di Pinochet ricordiamo l’opera de “La frontiera scomparsa” (1994).

La sua vita è stata molto intensa, fin da giovane ha dovuto affrontare molte difficoltà, come gli arresti durante la dittatura o l’esilio, ma non ha mai perso la volontà di difendere i più deboli: uomini, donne, animali. La sua scrittura è senza retorica e riesce a mettere in luce solo ciò che per l’uomo è veramente indispensabile nella vita: coraggio, libertà e amore verso il prossimo.

 “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”

La notorietà internazionale venne raggiunta con l’opera “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” pubblicato nel 1989. Venne scritto durante i sette mesi trascorsi in esilio nella Foresta Amazzonica con gli indigeni Shuar, che gli insegnano quanto sia importante rispettare la natura. Numerosi sono i temi cardini strettamente connessi e attuali. Riscontriamo il rapporto tra uomo e natura, il legame che l’uomo ha con le armi, l’uccisione di animali. L’autore sottolinea quanto sia ingiusta la distruzione della Foresta Amazzonica intesa come disboscamento a fini di profitto. Solo alla fine del racconto, lo stesso protagonista, riflette e prova vergogna nel sentirsi un carnefice e non un vincitore sulla natura.

“Vola solo chi osa farlo”

Una delle opere sicuramente più conosciute è stata “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” pubblicata nel 1996. Il successo letterario fu così importante che nel 1998 ci fu una trasposizione cinematografica dell’opera. Si tratta di un piccolo manuale di insegnamenti che viene, ancora oggi, studiato nelle scuole. È una storia ricca di tematiche come l’amore per il diverso, la famiglia, l’inquinamento, il rispetto degli animali e della natura, che purtroppo, ancora oggi sono molto attuali.

La tematica dell’inquinamento, soprattutto del mare, viene affrontata, per esempio, con il racconto dello spargimento di petrolio in mare che può portar alla morte degli animali. Ci insegna il rispetto che l’uomo deve avere nei confronti degli animali e della natura. Sono le piccole azioni, infatti, che possono mettere in pericolo la natura che ci tiene in vita. Ma forse, il più grande insegnamento che possiamo apprendere da questo racconto, è l’amore per chi è diverso da noi.

La sua scrittura come insegnamento

La sua scrittura ci ha insegnato l’importanza di mettere da parte le differenze che ci possono essere tra tutti noi per cercare di proteggere e dare aiuto a chi ne ha più bisogno. È una storia che può essere una metafora di numerose situazioni che si possono verificare: come i bambini che vengono adottati o come coloro che crescono avendo accanto a loro solo un genitore.

L’importante è la capacità di dimostrare affetto e amore, nonostante le differenze. In ogni momento della propria vita, soprattutto in questo periodo in cui siamo costretti alla riflessione, dobbiamo respingere l’egoismo, aprendoci al diverso, all’estraneo, aiutando chi ha ne ha bisogno e rispettando i valori della natura traendone benefici e insegnamenti.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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