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Caro Babbo Natale…

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Caro Babbo Natale,

Come ogni anno sono qui a scrivere i miei desideri nella speranza di vederli esauditi durante il prossimo anno.

Non saprei bene da dove cominciare, ma ci provo in modo random, per come mi si affollano alla mente.

Il mio pensiero va all’Università di cui faccio parte.

Mi piacerebbe per il 2018, nonostante la legge consenta ai docenti universitari di restare oltre il limite pensionistico, che tutti i docenti in pensione finalmente liberassero le università dalla loro fossile presenza.

Liberino i laboratori!

Per inciso, cosa continuano a fare in laboratorio?

La legge prevede una postazione di lavoro, pc, scrivania, ma non laboratorio atto a fare attività per riempire curriculum di figli.

Anche perché in un’Italia dove la convenienza personale precede con largo anticipo la convenienza della collettività, questi dinosauri cosa stanno a fare se non a continuare a gestire qualcosa. Che vadano a godersi i nipoti, i loro passatempi, la vita… ammesso che abbiano tutto questo.

Mi piacerebbe che il cattivo costume e l’enorme danno alla società arrecato da schiere di parenti e affini fosse solo un ricordo.

Da quando ero studente continuo a leggere gli stessi cognomi dietro alcune porte.

Una sede dell’Università di Palermo

Mi piacerebbe che un rettore che si proietta in politica decadesse automaticamente dalla carica per la quale il suo Ateneo gli aveva dato fiducia, e non uscire dalla porta per poi rientrare dalla finestra come è successo a Palermo.

Mi piacerebbe che, a cominciare dai docenti degli Atenei del Sud, non consigliassero ai loro figli di andare a studiare al Nord.

Ciò è infatti un po’ come dirsi allo specchio che l’Ateneo di cui fanno parte non è in grado di fornire una formazione superiore. Per intenderci, è come sputare nel piatto dove si mangia (e si mangia parecchio, pure).

Sono stato tedioso con l’Università ma credetemi, si potrebbero scrivere tomi.

Caro Babbo Natale, ti ringrazio per il tempo che hai dato alla lettura della mia letterina, so che come ogni anno non esaudirai i miei desideri, ma voglio continuare a sperare in un futuro migliore per i nostri giovani e per l’Italia.

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