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Cristiani armiamoci (di fede) e…partiamo una buona volta!

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Mi reputo un Cristiano praticante e fedele agli insegnamenti della Santa Romana Chiesa anche se non sono mai stato un “bigotto“, di quelli cioè attenti a guardare la pagliuzza negli occhi degli altri senza avere tolto prima la trave dai propri. Fin da ragazzo, senza alcun condizionamento o pressione da parte di alcuno, eccetto i passi classici che aspettano un Cristiano nel suo cammino verso la fede quali Battesimo, Cresima e Prima Comunione, ho scoperto da solo e in perfetta autonomia il messaggio evangelico leggendo semplicemente i quattro Vangeli. 
Vangeli che sono riusciti a dare le risposte che cercavo nell?ambito delle prime pressanti domande che mi ero fatto già allora sul mistero e sul significato dell?esistenza umana. Una scoperta abbagliante che in un certo senso ha confermato e anzi mi ha fatto comprendere il significato del percorso che la Chiesa stessa mi aveva già fatto intraprendere fino a quel momento.
Ebbene uno dei passi che mi ha maggiormente colpito è quello del Vangelo di Matteo, capitolo 10, versetti 32-39 in cui si invita innanzitutto a dichiararsi pubblicamente discepoli di Cristo, pena il nostro disconoscimento da parte di Cristo stesso nell?ora del Giudizio. Poi si dice una frase abbastanza paradossale se collegata all’amore universale di cui gli stessi Vangeli sono testimoni: “Non pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo: io non sono venuto a portare la pace, ma la discordia. Infatti sono venuto a separare il figlio dalla madre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera. E ognuno avrà nemici anche nella propria famiglia. Chi ama suo padre o sua madre più di quanto ama me, non è degno di me; chi ama suo figlio o sua figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi cerca di conservare la sua vita la perderà; chi è pronto a sacrificare la propria vita per me, la ritroverà.”
Questo passo di Matteo mi ha improvvisamente fatto capire quanto in realtà il messaggio cristiano sia lontano dai comodi e rassicuranti schemi in cui la gran parte dei fedeli tenta di racchiuderlo. Qui non si parla affatto di “vogliamoci tutti bene” o di “finiamo tutto a tarallucci e vino“, qui si parla di una vera e propria guerra, guerra intesa non solo in senso ideologico e dialettico ma anche fisico. Noi Cristiani in quanto tali dobbiamo sapere che, se accettiamo integralmente quanto Cristo ci ha insegnato, dobbiamo prepararsi a scendere in trincea con tanto di elmetto sulla testa, rischiando, se da il caso, anche la nostra vita
Altro che dolce favoletta da raccontare ai bambini prima di andare a letto, o piacevoli conversari stando comodamente seduti sul divano di casa mentre sorbiamo il nostro thè con i pasticcini! Essere Cristiani vuol dire mettersi in discussione fino al punto di rischiare del nostro in prima persona, vuol dire dichiarare guerra al mondo secolarizzato e materialista che ci circonda, una guerra che dobbiamo essere pronti a combattere con le armi che abbiamo a disposizione: quella della penna, quella della parola, e infine quella dell’azione, ovvero di una condotta degna di un Cristiano.
Diciamo che tutto questo si scontra in modo deciso con gli schemi che ci siamo creati all’interno della nostra società, schemi in cui prevale il doppio giochismo, l’ipocrisia, la diplomazia, la finzione, il proprio tornaconto personale e quant’altro serve per mantenere intatta la nostra…onorabilità personale ovvero la suprema illusione satanica di cui siamo vittime incoscienti: l’apparenza. Su questo concetto abbiamo costruito tutta la nostra esistenza, consapevoli di dover difendere solo e soltanto la nostra immagine verso l’esterno senza neanche affacciarci per vedere finalmente le brutture di un mondo che pretende di vivere odiando Dio o, nella migliore delle ipotesi, ignorandolo.
Da sempre le forze del male, perché di questo stiamo parlando, il male esiste e ha sue precise logiche e strategie, stanno cercando in tutti i modi non solo di delegittimare la Chiesa, che del messaggio evangelico è l’unica depositaria, ma al tempo stesso, di stravolgere ed eliminare quei valori che lo stesso Cristo ci ha insegnato. Da questo tentativo assolutamente satanico, sta nascendo l’immagine, il progetto totalmente parodistico, di una società grottesca, ridicola e blasfema, a cui noi Cristiani non sappiamo e non troviamo più il coraggio di reagire. Una società in cui prevale la divisione, vedi Divorzio, di ciò che Dio aveva unito, lo stravolgimento del concetto di famiglia, che lo stesso Onnipotente ci aveva indicato, con l’altrettanto satanica, sono parole di Papa Francesco, unione certificata di persone dello stesso sesso con tanto di bambini al seguito, o con l’omicidio di un embrione umano a cui sempre le forze del male hanno tolto e disconosciuto l’anima per diabolica comodità. 
Ma, mi domando io, dove caspita eravamo noi Cristiani quando queste cose sono state prima affermate e poi riconosciute?! La risposta è purtroppo desolante: non c’eravamo e se c’eravamo ci siamo tappati le orecchie, ci siamo cuciti la bocca e abbiamo chiuso gli occhi per non vedere. Questa è l’amarissima verità e su questa dobbiamo confrontarci.
Soprattutto in Italia, perché questo è il paese con cui, che nel bene e nel male, dobbiamo confrontarci, noi Cristiani siamo molto bravi a fare il tifo in casa, e cioè ad andare ad applaudire il Papa quando viene eletto o parla dalla finestra di piazza San Pietro, per altro più attenti agli aneddoti sulle sue abitudini di uomo che a quello che rappresenta. Ma quando dobbiamo andare “in trasferta“, ovvero confrontarci direttamente con i nostri nemici tra le fauci del mondo esterno, scompariamo letteralmente dalla vista nascondendoci negli anfratti delle nostre false certezze del tipo: tanto io sono già Cristiano e ho la salvezza garantita che mi importa di quello che capita nel mondo.
La verità è un’altra e ci sta davanti impietosamente: un Cristiano, se vuole essere tale, deve avere il coraggio, pur nel doveroso rispetto di chi aderisce ad un altro sistema di fede, di andare in giro per le strade del mondo per cercare con tutte le sue forze di convertire gli altri, sia gli atei ma anche quelli che appartengono alle altre religioni, questa è l’unica forma di dialogo e confronto possibile ma anche doverosa. Questo è quanto Cristo ci ha detto e ripetuto: andate a rileggere il passo di cui sopra e anche i passi precedenti di tutto il capitolo 10 in cui Cristo stesso ci manda come “come pecore in mezzo ai lupi” e poi aggiunge “non abbiate paura degli uomini…non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima” . Altro che fede di comodo, qui o si fa il Cristiano o si muore! Ecco perché prima ho parlato di scendere in trincea con tanto di elmetto (la nostra fede) e di armi al seguito ( lo Spirito di Dio che parlerà per noi).
E’ ora che noi Cristiani usciamo dalle comode catacombe in cui ci siamo un po’ ipocritamente e molto borghesemente rifugiati e incominciamo ad andare per le piazze e le strade a urlare la nostra identità a tutti quelli che vorrebbero uccidere Cristo per la seconda volta creando un mondo satanico succube delle loro blasfeme e immorali abitudini. E’ ora che ci attrezziamo con i nostri talenti, la penna, la lingua e l’azione, per reagire quando qualcuno si permette di vilipendere la nostra Chiesa definendola un ammasso di preti lascivi e intrallazzatori! 
E’ ora di reagire quando si continua nel nome di una balorda e diabolica libertà ad uccidere vittime innocenti appena concepite nell’utero materno con la leggerezza con cui si schiaccia una mosca, salvo poi però difendere i diritti della mosca stessa (sic!). E’ ora che reagiamo quando qualcuno si permette di scendere in piazza urlandoci provocatoriamente il proprio diritto di essere omosessuali alla faccia di quel Dio che ci ha creati Uomo e Donna. E’ ora che reagiamo quando si vuole minare dalle basi l’istituto della famiglia riducendolo ad una mera apparenza o al più ad un tetro fenomeno da avanspettacolo.
E’ forse giunta l’ora di scendere in campo una buona volta anche noi, decidendoci finalmente a testimoniare quanto Cristo ci ha insegnato, ognuno può farlo usando le armi, beninteso pacifiche, che gli sono più consone, senza farci prendere dalla paura di essere derisi, svillaneggiati o offesi. Il sottoscritto per la sua battaglia personale a favore del diritto alla vita dell’embrione umano e la sua condanna senza reticenze dell’aborto si è sentito dare del pazzo, bisognoso di cure psichiatriche nonché del fascista reazionario. Non ci ho fatto caso e sapete perché? Perché Qualcuno ci ha detto “Beati siete voi quando vi insultano e vi perseguitano, quando dicono falsità e calunnie contro di voi perché avete creduto in me. Siate lieti e contenti, perché Dio vi ha preparato in cielo una grande ricompensa“.
di Roberto Crudelini
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Di Redazione Elzeviro.eu

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