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Il giorno della memoria per gli uni ma non per gli altri

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Anche quest?anno, in un modo ancora più invasivo e intrusivo, è andata in scena l?ennesima rappresentazione del cosiddetto “Giorno della Memoria”, un?onda d?urto massiccia ed esasperante orchestrata dai mass media con la complicità di uno Stato sempre più “educatore”, sempre più invadente ma? sempre meno difensore di quelli che dovrebbero essere gli interessi reali dei cittadini

Una tale ossessionante invasione non ha mancato si sorprendermi, perché un conto è ricordare, un conto è?ossessionare oltre ogni soglia di umana sopportazione. Basti pensare che abbiamo dovuto sopportare l?argomento monotematico per due giorni di seguito senza possibilità di scampo se non quella di uscire di casa e andare al cinema per un paio di ore di onesta quanto agognata evasione. 

Addirittura il programma “Voyager” condotto dal valido Roberto Giacobbo ha dovuto piegarsi a questo incredibile “diktat” inserendo nel suo palinsesto un argomento, quello relativo appunto alla persecuzione nazista nei confronti degli Ebrei, assolutamente estraneo a quelle che sono le caratteristiche della trasmissione stessa, che di solito si occupa dei misteri e degli enigmi della storia e della scienza.
Una cosa così non si era ancora vista, una tale aggressione mediatica, perché di questo si è trattato, non era mai stata perpetrata prima d?ora sulle teste degli Italiani, tra l?altro con una tale virulenza e un accanimento che sembrano quasi sospetti. 
Se pensiamo che per circa un mese gli stessi Italiani avevano già dovuto sorbirsi l?altro patetico invito-ricordo di sobbarcarsi l?ennesimo balzello rappresentato dalla tassa di regime del canone Rai, pensiamo che la misura sia effettivamente colma. 
Ebbene di fronte a questa ennesima e sfacciata persecuzione mediatica mi permetto di dissentire e di contestare con tutta la forza di cui sono capace. Il motivo è molto semplice: da sempre aborro e sono nemico acerrimo di ogni tentativo, più o meno strisciante, di indottrinamento forzato delle masse, come tale si è rivelato il fatidico “Giorno della Memoria“.
 Nessuno, dico nessuno, escluso a mio giudizio il Santo Padre, l?unico ad avere il diritto e l?autorità di parlare urbi et orbis, si dovrebbe permettere, tra l?altro non si sa bene in base a quale presunta autorità morale, di insegnare all?umanità come questa deve usare il proprio cervello e la propria coscienza. 
Qui siamo tornati indietro ai campi di rieducazione delle masse da parte dei regimi comunisti stile Pol Pot o stile Stalin.
Se ci pensiamo un attimo questa trovata della “Giornata della Memoria” parte comunque da un presupposto sbagliato: o veniamo tutti considerati come dei minus habens a cui serve un tutore che si arroga il diritto di educarci, e allora sarebbe bene che questo tutore togliesse immediatamente il disturbo liberando così i nostri sensi dalla sua fastidiosa presenza, oppure siamo effettivamente cinquantacinque milioni di esseri pensanti e dotati di raziocinio e quindi, se permettete, in questo caso siamo, penso, in grado, di capire per conto nostro che cosa la nostra coscienza deve ricordare e cosa invece deve dimenticare. 
Se le cose stanno in questi ultimi termini, come penso, non abbiamo bisogno che qualcuno, che tra l?altro non sarebbe neppure degno di allacciarci le scarpe, si arroghi il diritto di pontificare dall?alto di un indegno palco obbligandoci a ricordare quello che vuole lui.
A scanso di equivoci voglio anche aggiungere che questo mio dissenso non implica né cela una mia improbabile antipatia verso il popolo ebreo che assolutamente rispetto anche se, non dimentico, siamo divisi da una fede assolutamente incompatibile, né voglio farmi tramite di qualche irrealistico e pretestuoso tentativo di revisionismo nei confronti di chi, come i nazionalsocialisti tedeschi, si è macchiato di orribili delitti contro l?umanità. 
Voglio soltanto sostenere il mio disgusto per chi non considera le mie qualità di uomo e cittadino pensante e dotato di un codice morale preciso e inattaccabile. Un disgusto che gli sbatto in faccia perché coloro che si permettono di pontificare sono gli stessi soggetti, parlo in primis dei politici, che, con il supporto sollecito dei massa media, allo stesso tempo si permettono di affamare il popolo italiano con una strisciante “tirannia” fiscale che, anche questa, signori miei, sta provocando vittime non solo tra gli imprenditori ma anche tra i semplici contribuenti.
Forse oltre ai tre milioni di Ebrei trucidati dai nazisti avremmo dovuto ricordare, a parte i cento e più milioni di vittime immolate a loro volta sull?altare del socialismo reale, ma di questi guarda caso nessuno si ricorda, anche i molti italiani, centinaia o forse anche più, che di fronte all?ennesima disgraziata cartella esattoriale dell?Ufficio delle Imposte, sono stati costretti a togliersi la vita, nell?estremo e disperato tentativo di sfuggire a quella va considerata come una vera e propria persecuzione. 
Forse con il “Giorno della Memoria” qualcuno sta semplicemente tentando di “depistare” e “narcotizzare” la nostra attenzione e le nostre coscienze da quelli che sono i reali e drammatici problemi che il nostro paese sta vivendo grazie a chi non ha altre armi per governare al di fuori di un totalitario, quanto ormai scontato, “vampirismo di Stato“. Ecco sarebbe bello e utile inserire in questo giorno della memoria anche il ricordo di tutti gli Italiani distrutti e annichiliti da uno Stato che da un bel pezzo si è?dimenticato di essere anche padre e tutore dei più deboli.
di Roberto Crudelini

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Di Redazione Elzeviro.eu

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