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«Passa a Vodafone, ma se ti capita quello che è successo a me impazzisci»

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Vodafone e BRT, l’alleanza della disorganizzazione.
 

Maledetto il giorno 22 aprile quando ho risposto al telefono ad un numero fisso che mi ha chiamato per conto di Vodafone per farmi un’offerta. Precedentemente avevo Tim young e pagavo sei euro al mese di default, con 1 Gb di internet 3G e 1000 messaggi verso tutti. Siccome sforavo sempre e spendevo invece circa 10 euro, cedetti all’offerta di Vodafone, che prevede, per dieci euro al mese 2 gb di internet 4G (quindi molto più veloce), vari messaggi e anche minuti di chiamate benaccetti, pur non chiamando io molto. 

La gentile e straniera signorina del call center mi ha chiesto se preferissi la consegna della carta a casa o andare a ritirarla in negozio. Risposi che sarei andato a ritirarla in negozio. Accettai le condizioni telefonicamente, e aspettai, come mi disse la gentile ma completamente inefficiente straniera, che il mio numero si disattivasse per andare a recuperare la nuova sim Vodafone. Mi chiese anche, la signorina, che tipo di sim mi servisse. Risposi che, non ricordandomi il nome della sim, nel mio telefono, un Sony Xperia Z3, stava la scheda più piccola. La signorina mi rispose che sicuramente si trattava della microsim, in quanto la nanosim sarebbe adatta soltanto agli Iphone.

Dopo una settimana la mia sim Tim ancora non si era disattivata, così mi recai al centro Vodafone di piazza Statuto, a Torino, alle 18,54, e ho anche l’orologio qualche minuto avanti: prima lavoravo, e dovevano solo consegnarmi una sim… Il Centro, che doveva chiudere alle 19,00, a quell’ora era già chiuso. Serrande abbassate, ho anche bussato. Le graziose signorine all’interno non si sono degnate di rispondere. Quando risalgo in macchina, però, la serranda si abbassa di quel tanto che basta per farle scappare via. Frattanto un corriere si reca per ben due volte a casa mia, senza che nessuno mi abbia avvisato che sarebbe passato, ovviamente non trovandomi. Ricevo notifiche via messaggio sul cellulare che Vodafone, per conto del corriere non mi ha trovato…

Al ché decido di chiamare il corriere espresso BRT e scopro che mi devono recapitare la nuova sim. Quella stessa che avevo detto sarei andato a ritirare in negozio. Dico comunque ok: mi trovate lunedì. Mi chiedono una fascia oraria di due ore in cui mi possano trovare. Dico dalle 13 alle 15. E mi costa stare a casa ad aspettare, ma lo faccio. Alle ore 15, ça va sans dire, nessuno arriva. Chiamo ancora una volta il corriere, che mi dice che arriverà ad un imprecisato momento dalle 15,30 alle 16,30.  Resto a casa (altri soldi e tempo persi). Alle 16,20 giunge un ragazzo con le mutande di fuori, maglietta, che mi dà del tu. Sulla busta c’è lo slogan di Bartolini: “veloci e puntuali ovunque voi siate”.
Nessun problema. 

Un mucchio di fogli da firmare, lui non sa quali mi devo tenere io, quali lui. Cerco di capirlo, divido i fogli, faccio un mucchio di firme, saluto garbatamente e prendo il pacco. Mi siedo alla scrivania, apro, vedo la sim. Apro il cellulare. La sim è sbagliata. Il mio telefono supporta le nanosim, come la signorina del call center mi ha detto che non era possibile che fosse. Lo scopro infilando quella sbagliata e quasi rompendo lo sportello del mio telefono (nuovo). Mi salvo con una forcina per capelli e la tiro fuori apparentemente senza rompere nulla. Ho finito i soldi con Tim, che tra poco mi staccherà la linea perché ho firmato un contratto con Vodafone. Ora vado al Centro Vodafone a chiedere se mi danno la sim giusta per il mio telefono. TO BE CONTINUED…

Aggiornamento: mi reco al Centro Vodafone per richiedere il cambio della Sim, mi dicono di tornare quando sarà attiva, e che probabilmente mi costerà 10 euro il cambio.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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