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Urbana civitas

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Le grandi città vanno gestite con il pugno di ferro, ma con intelligenzada una polizia municipale attenta e rigorosa. L’inflessibilità della polizia municipale, si badi, non va confusa con pignoleria o pedanteria. Ad esempio, se un vigile può scegliere tra, da un lato, multare un’auto in sosta vietata, magari in doppia fila dinanzi al bar più in della città ove il munifico proprietario di ingombrante mezzo sta sorseggiando il suo gin tonic, dall’altro multare un’auto cui è scaduto il parcheggio da dieci minuti, come si deve comportare?

Deve sicuramente multare il proprietario del suv e (temporaneamente) non il blando trasgressore, ma è facile che invece accada il contrario. Il vigile non vorrà quasi sicuramente avere da discutere con il minaccioso ed ammanicato proprietario del suv, mentre sarà facile staccare il foglietto e metterlo sotto il tergicristallo in assenza del misero trasgressore della spesso esosa zona blu. Non vogliamo sostenere che non debba essere multato il trasgressore, ma la tolleranza di mezz’ora, quando si paga un parcheggio esoso e lo si paga magari per diverse ore, dovrebbe essere regola di comportamento.

I mercati: quando questi siano posti entro una piazza l’inquinamento acustico dei mercatari è modesto ed il controllo deve essere quello regolamentare di permessi e collocazione dei banchi nei posti assegnati. Assistiamo talvolta a titolari di banchi del mercato che, per comodità loro, si pitturano da sé il posto in zone che dovrebbero essere lasciate sgombre per necessità di circolazione e quindi sicurezza urbana. Quando invece il mercato sia collocato in un corso, con case tutt’intorno, si deve controllare che non eccedano, i signori mercatari, in grida e schiamazzi. Non si vuole certo chiedere di non urlare il prezzo una tantum, né qualche incoraggiamento.

Quando una pattuglia dei vigili urbani viene allertata telefonicamente da un rispettabile cittadino dovrebbe seguire un controllo che spesso non si verifica. Le situazioni in cui gli esausti abitanti dei palazzi intorno all’area mercatale di un corso chiamano i vigili urbani sono, invero, assai frequenti. Capita addirittura (mercato corso Palestro, da via Cernaia a via Garibaldi, a Torino) che un signore, come è accaduto ieri in detto mercato, tiri fuori microfono ed amplificatore e canti, con altissimo volume della base musicale, canzoni napoletane adescando potenziali clienti e addirittura cammini in mezzo alla strada irriguardoso del traffico. Con gente che cerca di lavorare, studiare, o fare quello che si fa il sabato pomeriggio, che inveisce contro di lui urlandogli di tacere dal balcone.

Sarebbe compito della Polizia municipale quello di fare abbassare radio ed amplificatori sparati al massimo per ore intere durante il periodo del mercato. Si tratta di semplice e comune spirito di convivenza civile. Torino (Salone del libro, Ostensione della Sindone) e Milano (Expo), sono in questo periodo sotto la pressione di milioni di visitatori e si può comprendere (ma non giustificare) la difficoltà di organizzazione della polizia urbana, tuttavia abbiamo appena scritto di situazioni che seguitano da anni senza che nulla cambi.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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