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Coltivare il proprio orticello non fa paura a nessuno, la rivoluzione invece si

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Qualcosa ha ucciso la nostra vitalità, ma è un qualcosa piuttosto indefinito, perché in fondo sono un insieme di logiche che oggi permettono alle nostre gambe di tremare come foglie.

E’ quel benessere esteriore fatto di un’automobile ruggente, di un Iphone sgargiante e di una social community pronta a subissarci di “mi piace” al nostro primo “status” pubblicato.

E’ un benessere fatto in sostanza di denaro a palate, sia esso a credito o a debito, ed è grazie a questo denaro che dall’alto ci hanno fatto “scacco matto“.  Hanno comprato la nostra vitalità a suon di dollaroni, così che loro potessero arrivare a conquistare cifre inimmaginabili, mentre noi avremmo avuto il contentino di una vita dal mediocre benessere, compromettendo però la nostra stessa essenza umana.

Così la “sparuta minoranza” che si è messa in gioco in questi giorni contro i Paperoni di cui sopra, non riesce ad attecchire tra la popolazione, anzi molti reagiscono semplicemente voltando il capo dall’altra parte. Chi bloccato sul pullman, chi per strada, chi in treno o chi semplicemente fermato a piedi, sono tutti accecati dall’odio verso quei “quattro buffoni” che hanno causato quest’enorme ritardo.

Un motivo legittimo d’altronde, il proprio orticello di casa è molto importante, deve essere curato e ben tenuto. Ma se per curare quell’orto sei costretto a lavorare tutta la vita e anche di più per pagare il mutuo della tua casa? Se per curare quell’orto in pace devi vivere con la costante certezza che chi ti comanda sta nello stesso tempo “srubazzando” i soldi che spetterebbero a te e al tuo mutuo? Se sempre per curare quell’orto sei costretto a voltare mestamente la testa a fronte di fallimenti non colposi di persone a te vicine, o addirittura della nazione intera di cui fai parte?

Allora vuol dire che hai paura, hai una fottuta paura di mettere a rischio il tuo status, per qualcosa che vorresti ma che non hai più la volontà di raggiungere. Perché tutti siamo per la giustizia e per l’eguaglianza sociale, ma alla prova del nove quanti rischierebbero qualcosa di più di una semplice somma di denaro per poter raggiungere l’obiettivo? Milioni di italiani che come tutti sono vittime di tasse inique e debiti non creati da loro, preferiscono avere la strada del loro bus libera invece che lottare almeno per la dignità. Tutti scandalizzati per la violenza, per gli scontri, tutti pronti a stigmatizzare e dire “condivido la protesta ma non i modi!“. Ecco lor signori imborghesiti da anni di comode poltrone diano un’occhiata agli eventi storici rivoluzionari, osservino come questi non siano stati fatti a gare d’uncinetto e cori di voci bianche, ma con il coraggio di chi non teme di perdere il proprio orticello, per riprendersi una dignità persa in anni di torpore e passività.

Gli status dei vostri ritardi, i vostri commenti pieni di “non violenza” non sono altro che lo specchio di una vitalità che avete perso e che probabilmente non vi ritornerà nemmeno quando qualcuno vi sfilerà le mutande da sotto il naso, affermando che lo sta facendo per il vostro bene. Che modi merita un Parlamento di oltre 900 persone che si sono autonominate con una legge farsa? Che modi merita una Banca Centrale che non fa da garante al debito del nostro Paese? Che modi merita una classe finanziaria che ha distrutto l’economia reale e crea, come fosse un gioco, bolle speculative pronte a distruggere la vita dei più poveri? Forse i forconi sono stati fin troppo buoni.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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