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Vedi Tg 2 Motori e poi muori…di invidia e di rabbia.

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Nelle ultime settimane ho avuto modo di guardare su Rai 2 una trasmissione che definirei tranquillamente una strana anomalia nel panorama generalista delle nostre tv private e non. Mi sto riferendo alla trasmissione TG2 Motori in onda la Domenica dopo il telegiornale dell’ora di pranzo.

Il titolo della suddetta potrebbe pure trarre in inganno perché sembra apparentemente riferirsi ad un interessante contenitore di informazioni dettagliate sul mondo delle quattro o due ruote. Una guida che potrebbe pure essere piacevolmente interessante e utile a fornire preziose informazioni ai consumatori finali nel labirinto delle offerte commerciali sull’argomento.

Dopo aver guardato tutte le ultime trasmissioni mi sono potuto formare il mio, per carità personalissimo, giudizio a riguardo. Quello che si nota, in modo oserei dire lapalissiano, è che non si sa bene verso quali utenti la trasmissione suddetta possa rivolgersi. Le puntate infatti si dipanano tra una serie impressionante di dati relativi a macchine che definire surreali è dir poco, mi riferisco a modelli di Porsche, Audi mega galattiche, Jaguar, Maserati e via discorrendo, fino ad arrivare magari anche all’ultimo modello particolare della Fiat Cinquecento, ma non quella per noi comuni mortali bensì la versione ultra mega accessoriata serie speciale, di quelle che si trovano soltanto nei autosaloni internazionali più sofisticati dell’auto e cioè quelli frequentati, al giorno d’oggi, solo da quattro magnati arabi e da qualche miliardario russo.

Nell’ultima puntata, per la verità, alla fine della trasmissione è andato in onda, bontà loro, un servizio sulla riedizione della mitica Primavera della Piaggio che sta per essere lanciata sul mercato delle due ruote. Evidentemente quest’ultimo sembra rappresentare, nel palinsesto della trasmissione, un’anomalia e una incredibile eccezione rispetto alla quasi stucchevole carrellata di macchine per magnati del petrolio di cui sopra.

Ora, alla luce di quanto detto, sorgerebbe spontanea una domanda: al di là della bellezza affascinante e della estrema professionalità della presentatrice Maria Leitner, brava, anzi bravissima a fare quello per cui mamma Rai la paga, ci sarebbe da chiedersi a riguardo, visto che si tratta di una televisione di stato pagata anche dai “dindini” degli Italiani, quale utilità possa avere nel panorama attuale del nostro paese. Un paese in cui un Italiano su quattro a fine mese non arriva neanche a mettere da parte i soldi per comprarsi una bicicletta usata.

Ma forse la risposta sta nello scherzo di qualche funzionario della suddetta Rai un po’ burlone e in vena di…prese in giro, e sì perché di presa in giro la trasmissione ha tutto il colore e il sapore. E’ un po’ come se le TV, ammesso che in quei paesi abbiano i soldi per comprarsi un televisore,  dei paesi africani tipo Biafra e dintorni mandassero in onda trasmissioni di banchetti luculliani con persone che si strafogano di cibo fino a star male. Tali trasmissioni, se per assurdo esistessero, sarebbero un insulto per la gente di quelle parti che non ha di che sfamarsi neppure per la giornata.

Ora qui evidentemente non si tratta di fare o di essere Talebani, per carità, anche case costruttrici come la Maserati e la Jaguar hanno diritto di campare, e anche bene, sui petrodollari di qualche sceicco ben messo economicamente, ma almeno la pubblicità di simili esperimenti tecnologici potrebbe essere fatta fruttuosamente sulle riviste di settore, riviste che solo chi è interessato e, beninteso ha i soldi, compra. Assillare gli Italiani, che in questo momento hanno ben altri problemi per la testa, facendo vedere loro quanto poco in questo momento siano baciati dalla dea bendata e quanto potrebbero avere se solo, sic, avessero avuto la fortuna di nascere in famiglie ricchissime e facoltose ci sembra una bel dolcetto scherzetto di Halloween o se preferite una…bella presa per i fondelli. Forse sarebbe stato più utile spendere i soldi dei contribuenti per fare trasmissioni che indichino come reagire ad una cartella di Equitalia poco equa o come fare un ricorso contro una multa illegittima di uno dei tanti comuni assetati e affamati del nostro poco evoluto paese del “Bengodi all’incontrario“.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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