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Fischi per fiaschi

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Dopo vent’anni ed oltre scopriremo infine che siamo vissuti solo dentro la miserabile ed infinita guerra di Segrate: il feroce scontro per il controllo della Mondadori, tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti.

Un esotico miraggio, un abbaglio colossale, dove il popolo nostrano prendendo “fischi per fiaschi” ha ignobilmente scambiato Repubblica per la sinistra e Mediaset per la destra! Un pasticcio ed una fetenzia di proporzioni epocali.

Sembrerebbe ben più serio che si credesse ad oggi , dopo tremila anni, che i valorosi Achei avessero affrontato le porte Scee e le possenti mura dell’invitta Ilio giusto per le puntute corna dell’offeso Menelao. Ecco servita la saga di Cir contro Fininvest, naturalmente con relativi e tantissimi alleati comprimari alla bisogna. Alla ventura. Da una parte il potere mondialista, giudaico e finanziario, maggiormente raffinato ed occulto; dall’altra la forza crescente e dirompente della finzione televisiva, corruttiva e massone, assai cafoncella ma nazionalpopolare.

Però non fu Caino contro Abele, niente affatto, bensì due im “prenditori” simili a gocce d’acqua nella pioggia di novembre. Diversi nello stile e nelle strategie, sinergici e determinati verso gli stessi obiettivi.  Spogliare il popolino beota ed imbelle per arricchirsi ancora, ad oltranza. Per costruire esclusivamente un gigantesco falò delle vanità, onde nascondere i loro mastodontici problemi giudiziari.

Una battaglia che ci è costata salata, salatissima, specie sotto l’aspetto culturale. Dove invece il più spregevole ed immondo italiota s’è costruito una brillantissima carriera. Questi due figuri per il corsaro politicante, sono stati difesi ed inseguiti da interminabili carovane di prostitute, mercenari e salmerie, da servi proni ben disposti a vendere di tutto. Fuorchè l’onore assolutamente sconosciuto. L’Italia drogata dai surrogati oppiacei dei media, s’è scannata per decenni tra ‘sti due. E non trova di meglio che continuare a schierarsi o con l’uno o con l’altro, se non interessarsi di sabato al pallone.

Così cantava Guccini intonando, “i tempi in cui cominciava la guerra santa dei pezzenti”…Vai avanti in questo modo ridicolo italiano, continua ad ammazzare il vicino poveretto per ingrassare il riccone predatore.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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