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La comunità ebraica si solleva contro il centenario Priebke

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La mancanza di una strategia di pacificazione nazionale ha fatto vivere gli italiani in questi sessanta e passa anni dalla fine della guerra civile con un senso di continuo sospetto e paura che vecchi fantasmi potessero risorgere.

La politica italiana ha usato la strategia del silenzio, dell’innominabilità di una delle due parti in causa, scelta che risulta in questi casi la peggiore, perché se da una parte fomenta il sentimento di chi sconfitto è stato costretto a ghettizzarsi e  a non potersi così confrontare con il nuovo volto del Paese, dall’altra ha consegnato oltremodo lo status di santità ai vincitori, che si sono così legittimati nel creare un clima di “militante” caccia alle streghe verso chi non ha avuto la fortuna di vincere il conflitto.

Le conseguenze di questa scellerata strategia politica, perpetrata dalla Dc su commissione del Pci, ha portato ai tristemente noti anni del terrorismo nero e rosso, gli anni di piombo, in cui giovani e palpitanti vite si sono spezzate a causa della propria visione di un passato scomodo e unilateralmente interpretabile.

Così mentre lo Stato, la scuola e l’educazione famigliare hanno silenziosamente permesso che le vite di numerosi giovani fossero a rischio, ecco che oggi la preoccupazione delle istituzioni ricade su un’anziana persona che raggiungerà fra poco il centesimo anno d’età. Trattasi di Erich Priebke, ex capitano delle SS durante la campagna d’Italia e uno dei pianificatori dell’eccidio delle Fosse Ardeatine (335 vittime), ora residente nel solare e vivace quartiere della Balduina a Roma.

L’ex capitano è agli arresti domiciliari dal 1998 e la sua detenzione grava ai contribuenti italiani oltre il milione di euro all’anno, dunque perché, come ha scritto Mughini su Libero, ci siamo sobbarcati l’onere della detenzione di un criminale tedesco? Non ha alcun senso pagare soldi per una oltretutto inutile detenzione domiciliare (dove dovrebbe andare un centenario?) dopo che quest’ultimo ce ne ha fatti fuori oltre 300!

Anche in questo caso purtroppo paghiamo ancora la mancanza di buon senso degli “illuminati” statisti e padri fondatori della nostra Repubblica, troppo impegnati a spartirsi la torta parlamentare piuttosto che concentrarsi sulla presa di coscienza dei fatti avvenuti tra il 1943 e il 1945 (senza contare i violentissimi strascichi del dopo guerra). Così la detenzione di Priebke diventa un fatto ideologico e non contestabile, e anzi i possibili festeggiamenti di compleanno di quest’ultimo (ricordiamo che Priebke sta per compiere cent’anni e dunque vediamo difficile come possa creare disordine pubblico) hanno fatto agitare e non poco la comunità ebraica di Roma, scatenando una grottesca reazione a catena fatta di moniti, minacce e promesse di vendetta.

Così mentre i militanti dell’antifascismo del 2013 si rodono dalla rabbia perché un’anziano festeggia il proprio compleanno, quest’ultimo si godrà in panciolle nella città più bella del mondo gli ultimi anni della sua vita ed il tutto a spese nostre….complimenti!

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Di Redazione Elzeviro.eu

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