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Crisi dell’editoria e dintorni

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Breve resoconto sulla crisi dell’editoria dal Salone del Libro 2013.

Durante questo Salone del Libro 2013, molti editori si sono sentiti rivolgere una domanda a proposito della crisi dell?editoria. Le risposte sono state diverse e varie tra di loro, così come le proposte di soluzione e le critiche. In linea generale un parere condiviso è stato che non si possa parlare solo di crisi dell?editoria, ma di Crisi in generale. Una premessa: la domanda è stata posta alle piccole realtà, quelle che subiscono tutto il peso della crisi, dell?editoria o meno.

Gli amanti dei libri“, un sito che si occupa di varie aspetti legati al mondo dei libri tra cui recensioni, prende nota di come le classifiche di vendite abbiano nei primi posti sempre i soliti nomi, o nomi nuovi trainati da qualche evento “straordinario”. Infatti i libri più venduti al Salone di quest?anno sono stati: “Zero zero zero” di Roberto Saviano, “Inferno” di Dan Brown e “Otre la rottamazione” di Matteo Renzi. Dunque Feltrinelli, Mondadori e di nuovo Mondadori. E? il pubblico medio che fa il mercato e questo si rivolge ai nomi sui cui vi sia un certo margine di certezza della godibilità. E’ anche ipotizzabile che, come ogni ambiente, anche il mondo dei libri sia soggetto alla Moda (con la emme maiuscola nel senso leopardiano del termine).

Gelsorosso, una piccola casa editrice che fa parte del progetto Incubatore, rivolto ai giovanissimi autori, fa un?interessante riflessione sulla “sinergia” tra Web e mondo dei libri, un nuovo modo di catturare consensi attorno ad un libro. E? un modo di proporre le proprie pubblicazioni che si avvale di booktrailers, estratti in download gratuito e ebook, con i loro costi contenuti e la possibilità di averne sempre con sé un gran numero per via degli ebook readers. Su questo punto Gelsorosso ci parla della presenza di pochi lettori, ma forti nell?ambito del digitale. Il che si riscontra nell?ottima frequenza del sito. Dunque il mondo ebook è più vivo di quello che l’esperienza di tutti i giorni ci dice (non sono moltissimi gli ebook readers che si vedono sui treni, pullman e tram). Da quanto sostenuto emerge chiaramente quanto sbagli l?autore che si limiti a lasciare i libri in contovendita nelle librerie e attende che la gente faccia acquisti. Per poter aumentare le vendite, e la propria promozione, si devono stuzzicare continuamente gli “amici” di Facebook, i follower su Twitter, tutto il mondo social legato alla casa editrice con iniziative creative volte a coinvolgere e a creare attesa attorno ad un libro.

Interessante la distinzione che fa Neos Edizioni a riguardo dell?editoria a pagamento. Occorre rivalutare le case editrici che richiedono una partecipazione dell’autore alle spese, quando questo sia giustificato, dal momento che l’editore non è una sorta di Mecenate moderno, ma una persona che lavora come tutte le altre. Si riscontra una notevole differenza (soprattutto di onestà) tra le case editrici, o cosiddette, che sono allo stregua di tipografie e dunque si limitano solo a stampare il libro lasciando all?autore il compito di correggerlo, editarlo, trovare la copertina, promuoverlo, e quelle che invece si fanno pagare, ma offrono una serie di servizi. Questi sono l?editing, che presso un professionista può venire a costare fino a 2000 euro, la grafica, l?inserimento non solo sul sito della casa editrice, ma anche dei grandi rivenditori, la promozione con l?organizzazione di presentazione ed eventi. Un lavoro che va ben oltre l?esprimere “semplicemente” un giudizio sui manoscritti ricevuti. Questo stesso giudizio richiede una costanza e delle competenze tanto da poterlo chiamare tranquillamente lavoro. Su 2000 manoscritti ricevuti in un anno, una buona casa editrice, che punti a pubblicare testi di un certo valore, ne sceglie il 20%.

E? chiaro quanto sia la Crisi in generale ad avere effetti negativi sul mercato dei libri, come, del resto, tutti gli altri altri mercati. In più anche l?autopubblicazione contribuisce ad apportare danni: se da un lato è un buon modo per gli emergenti di promuoversi, dall?altro congestiona il mercato, con un’offerta così ampia da rendere difficile la scelta su cosa leggere portando così a muoversi tra i soliti nomi  su cui “si va sul sicuro”. Anche se, sostiene Neos, il mercato del libro è imprevedibile ed un autore alla sua prima opera può essere campione di incassi e scemare con le successive. Anche questo è un fattore da tenere presente, quando si parla di crisi dell?editoria.

La soluzione, o un modo per barcamenarsi, diventa per alcuni la scelta di investire su autori meritevoli, ma richiedendo un margine di contributi, almeno per ammortizzare i costi legati al lavoro “che c?è dietro” la pubblicazione di un libro. Per altri si punta anche sul mondo social. Ma questa scelta porta ad una domanda:-Chi è che si promuove davvero, il libro o l?autore?-. C?è il rischio che si registrino notevoli incassi per un testo, non tanto per la qualità dell?opera, bensì per il nome scritto sulla copertina (come accade con le grandi case editrici e i vari protagonisti del cinema/televisione/sport).

L?argomento crisi dell?editoria è così vasto da richiedere ulteriori approfondimenti, anche perché il mondo dei libri si lega strettamente a quello della Cultura. Per ora alla domanda: –Esiste la crisi dell?editoria?- si può rispondere –Esiste una Crisi– di cui forse ignoriamo ancora la portata (ce la dirà la Storia). Crisi che poi inevitabilmente si abbatte anche sul mercato dei libri. –E le soluzioni?– di certo non aspettare che il libro si venda da sé, che scoppi autonomamente il “caso letterario”, ma promuoverlo cercando intraprendere tutte le strade possibili, reali e virtuali.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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