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Vince la Juve…come sempre

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La Juve si aggiudica la sua dodicesima Tim Cup, la terza consecutiva, contro una Lazio imbarazzante in difesa. Le reti di Dani Alves e Bonucci nel primo tempo. Nel secondo tempo la reazione scomposta e tardiva dei biancocelesti con la Juve che a sua volta sfiora il terzo goal.

Alla fine, al di là dei pur buoni propositi, la Lazio subisce la sua decima sconfitta consecutiva contro quella che è ormai diventata la sua storica bestia nera.Non basta dire che si deve fare la gara perfetta perché se hai già di tuo dei limiti tecnici, contro i bianconeri questi diventano inevitabilmente delle enormi falle, tipo quelle del Titanic. D’altronde se fai già fatica a metterla dentro contro squadre ben più modeste, figurati cosa puoi fare contro una squadra che in due partite si è permessa il lusso di lasciare in bianco Messi & C. .

Se è pur vero che la Lazio ha segnato 72 goal in campionato è altrettanto vero che prima di realizzare questi ne ha sprecati per lo meno un migliaio con imprecisioni incredibili sotto porta, mancanza di freddezza a tu per tu con il portiere avversario, tiracci alle stelle e tutto quanto non…fa spettacolo. La Juve invece è come quei serpenti velenosi che se ne stanno buoni buoni acquattati fino a quando non trovano il varco giusto e ti siringano spietatamente lasciandoti paralizzato…fottuto senza una benché minima possibilità di reazione.

Così è andata anche ieri sera con i biancocelesti che, tiro di Keita sul palo a parte, nel primo tempo hanno gentilmente offerto ai bianconeri praterie simili a quelle che fanno da sfondo ai film western tipo “Ombre rosse“…anzi…ombre bianconere. Salvo poi svegliarsi nel secondo tempo cercando di mettere in piedi una qualche reazione tardiva con i soliti tiracci maldestri in curva e le solite paure e incasinamenti atavici sotto porta a tu per tu con un portiere francamente non proprio insuperabile come Neto.

La Juve a quel punto ha trovato il suo gioco preferito: tutti in difesa per poi ripartire con rapidi contropiedi che per poco non hanno reso il punteggio ancora più rotondo di quanto già non fosse. La Lazio di quest’anno è questa: largheggiante in difesa e incasinata davanti. Il gioco c’è grazie a Inzaghi…peccato che per almeno un terzo manchino ancora i giocatori capaci di farti fare il salto di qualità e tali non sono i vari Lulic, Milinkovic, Basta, Radu, Wallace, Luis Alberto, Djordjevic, Patric, Hoedt e mettiamoci pure Bastos.

Immobile continua a correre come un forsennato per tutta la partita sfiancandosi in un lavoro che non dovrebbe fare ma che fa per onor di maglia e che finisce per togliergli quella lucidità di cui avrebbe bisogno sotto porta mentre Keita, che non può sobbarcarsi da solo la mole realizzativa della squadra, finisce per predicare nel deserto. Anderson da parte sua va troppo a corrente alternata per essere determinante come meriterebbe sia lui stesso che la squadra. Nel mercato di giugno-luglio occorrerà quindi mettere una volta per tutte mano al portafogli perché se no anche la prossima stagione i tifosi dovranno rimanere a bocca asciutta…perché anche la gara di Super Coppa di Lega sappiamo già come andrà a finire…come sempre.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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