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Primato ad INTERim

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COMMENTO AL CAMPIONATO

L’Inter stende la Lazio a San Siro e scavalca al primo posto il Milan sconfitto dallo Spezia. Mastica amaro anche la Juve sconfitta da un ottimo Napoli, mentre avanza la Roma che, dopo la vittoria sull’Udinese è ora terza in classifica.

Fa festa anche l’Atalanta che va a vincere a Cagliari. Da registrare il ritorno alla vittoria del Sassuolo sul campo del Crotone e quella dei blucerchiati al Ferraris contro la Fiorentina. Pari tra Bologna e Benevento così come tra Toro e Genoa. 

Il campionato da oggi ha un altro padrone

la squadra di Conte che poi è anche la squadra di Lukaku e Lautaro Martinez senza i quali i nerazzurri probabilmente occuperebbero le stesse posizioni dell’Atalanta, del Napoli e appunto della Lazio. Alla compagine milanese è bastato arginare le velleitarie folate offensive di una Lazio senza idee davanti e fragilissima dietro per  riuscire a portare a casa una partita neanche poi così difficile.

E’ vero che, ribadiamo, se non ci fossero il belga e l’argentino lì davanti a concretizzare in oro tutto quello che il centrocampo riesce loro a porgere probabilmente parleremo ora della solita Inter da media-alta classifica e fine della storia. Uomini che la Lazio comunque non ha ad eccezione del solo Immobile, tra l’altro ieri particolarmente in ombra.

Il problema della squadra di Inzaghi è sempre quello

di essere costretta ad andare a nozze con i fichi secchi di un mercato, anzi di due mercati che più sballati di così si muore. Lotito e Tare sono stati capaci di investire 20 milioni per un attaccante, Muriqi, finora oggetto semisconosciuto, piuttosto che andare a rifondare un reparto, quello difensivo che, scusate il gioco di parole, più che un reparto sembra un…reperto archeologico.

Follia anche solo di pensare di sistemare tutto con l’acquisto-ritorno  Hoedt in veste di figliol prodigo, nel senso di prodigo nel regalare le occasioni da rete agli altri.

Musacchio doveva essere il classico tampone per limitare gli sfracelli estivi ma se ieri è rimasto in panchina evidentemente continua a non dare le garanzie di cui ha bisogno Inzaghi tanto da essere costretto nel secondo tempo a mandare in campo a marcare Lukaku niente meno che il povero Parolo con ben otto primavere in più sul groppone e venti chili di meno di massa muscolare. Di Patric già sappiamo quanto sia lontano come livello tecnico dagli stilemi dell’attuale serie A. Con una tal difesa da “operetta” e con Acerbi costretto ad avanzare per supportare un centro campo  deprivato di idee la frittata del 3-1 è stata servita sul piatto di chi già vedeva la Lazio tra le protagoniste per lo scudetto. Brava l’Inter comunque a saper approfittare delle voragini biancocelesti.

Quasi inspiegabile il tonfo del Milan

a casa dello Spezia, uno Spezia che a nostro giudizio meriterebbe la medaglia della miglior squadra outsider del campionato. Se solo i liguri avessero avuto un po’ di esperienza in più nella massima serie ora lotterebbero probabilmente per ben altri obiettivi. Più spiegabile invece la sconfitta della Juve che va a sbattere contro il muro della disperazione partenopea. Una sconfitta che deriva forse dalla presupponenza di Ronaldo & C. di fare del Napoli un solo boccone: purtroppo per Pirlo e soci è bastato agli azzurri un sol goal per avere ragione di chi aveva disceso lo stivale con orgogliosa sicurezza come le armate austriache nella Prima Guerra Mondiale.

La Roma non fa fatica a vincere in casa

contro un Udinese che, non si sa bene perché, quando si tratta di giocare contro i cugini laziali mette in campo anima, corpo e sangue mentre se si tratta di quelli giallorossi ci manca solo che stenda un bel tappetino di benvenuto sul campo. Misteri di un campionato mai così “assordante” come questo deprivato di pubblico ma soprattutto mai così contraddittorio e difficilmente interpretabile. Bene la dea bergamasca che non vincerà più con il pallottoliere ma che riesce a strappare, come fece la Lazio una settimana fa, i tre punti con una sola rete.

Per il resto da sottolineare il ritorno alla vittoria dei nero verdi anche se a discapito degli ultimi della classe e quella della Samp ai danni della viola che  ormai vede la zona pericolosa farsi sempre più vicina. Ennesimo pari, ci sembra forse il quinto di fila, per il Toro…per la serie meglio così che inanellare un filotto di sconfitte: un punto conquistato in zona salvezza equivale a sei punti portati a casa nelle alte sfere.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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