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Lazio prima sul caos

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COMMENTO AL CAMPIONATO

Nella domenica degli ennesimi rinvii per il Coronavirus, la Lazio riesce a giocare in casa e a vincere contro il Bologna. Approfittando anche del rinvio di Juve-Inter ora i capitolini si ritrovano primi in classifica a + 2 dalla Juve e a + 8 dall’Inter.

L’Atalanta va a Lecce e ne rifila sette ai salentini. La Roma non demorde e vince a fatica a Cagliari mentre il Napoli stende un Toro ormai allo sbando più totale. La previsione sulle altre partite è per ora lasciata alla sfera di cristallo. Forse gran parte delle partite rinviate si giocherà il prossimo week end con conseguente slittamento di una settimana dell’intero calendario.

E’ proprio vero che quando si mette in pista la Lazio

succede sempre qualcosa di imprevisto e di imprevedibile come l’ultima volta in cui c’era lo scudetto in ballo con il diluvio universale e l’autorità, in quel caso arbitrale, costretta a scendere a patti con Giove Pluvio tra polemiche e recriminazioni di ogni sorta. Stavolta l’emergenza Virus ha finito per mettere a nudo quelli che sono i problemi ormai storici del nostro sistema calcio con la Lega e la Federazione ostaggi dei poteri forti del campionato, incapaci di decidere qualcosa in un modo o nell’altro e di assumersi le conseguenti responsabilità. L’unica decisione  finora presa per non scontentare nessuno è stata il “pastrocchio” ideato…per la serie “mettiamoci almeno una pezza” in attesa di scornarsi ancora un po’ senza una logica sottostante.

Alla fine le voci che circolano fanno propendere per un recupero alla prossima settimana facendo slittare di una giornata l’intero programma da calendario. Come se fosse ormai stabilito che il Coronavirus nel giro di pochi giorni possa lasciare i nostri lidi per andare a rompere un po’ le scatole a qualche altro vicino di casa.

Una risposta basata sul semplice, ineluttabile e soprattutto ineludibile buon senso la conosciamo già da settimane e sarebbe quella di far giocare il prosieguo del campionato a porte chiuse. Altre soluzioni non ce ne sono a meno di sospendere a tempo indeterminato l’intero campionato…ma in quel caso cosa si dovrebbe fare?! Si dovrebbe finire questo strabenedetto campionato fra ottobre e novembre della prossima stagione o si dovrebbe comunque decidere di assegnare lo scudetto già adesso…e in quel caso a chi? Per ora non lo sappiamo e tutto fa pensare che in verità  non lo sappiano neanche lor signori.

Tornando al calcio

in qualche modo, si fa per dire,  giocato, la Lazio, grazie ad una prestazione stratosferica di messer Luis Alberto, claudicante ma splendidamente illuminante, riesce a vincere contro l’osso durissimo Bologna spinta dal tifo dei 45.000 dell’Olimpico. Per la verità i felsinei potrebbero pure pareggiare se non fosse per il fatto che in un’occasione ci si è messo un braccio galeotto e nell’altra l’eterna dura lex sed sempre lex dei centimetri/millimetri del fuorigioco. Una norma che a nostro giudizio è diventata comunque assurda fin da quando la luce tra un giocatore e l’altro è stata sostituita da quella molto meno osservabile e decisamente più arbitraria dell’essere o meno in linea per un battito di ciglia o il movimento di un singolo bulbo pilifero.

Comunque i padroni di casa, pur soffrendo per quasi tutto il secondo tempo, riescono a portare a casa un risultato che non era poi così scontato. In attesa della risoluzione del mistero che aleggia sulla partita Juventus-Inter, ai laziali non resta altro che fare la conta di chi ancora sopravvive non al Virus ma alla sequela inenarrabile dei soliti infortuni a nastro che si ripetono stagionalmente da gennaio in avanti. La speranza del popolo biancoceleste è quella che anche Juve e Inter tra recuperi, sovrapposizioni di impegni e casini vari che ne conseguono possano anche loro segnare un attimo il passo rendendo questo campionato, già bello ingarbugliato di suo, pure degno di un film di Alfred Hitchcock.

Più indietro sgomitano sia l’Atalanta che sotterra un Lecce sempre più inguardabile in difesa con sette reti che diventano settanta complessive. sia la Roma che va a vincere, non senza una certa dose di sfacciata fortuna, in quel di Cagliari sui resti di quel che fu la grande squadra delle meraviglie di Maran. Anche il Napoli finisce per camminare…anzi passeggiare sui resti sparsi di quello che fu il buon iniziale Toro, ridotto ora ad un’accozzaglia di timidi interpreti di un copione ormai quasi illeggibile.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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